"233 iniezioni" in gravidanza per abbracciare Joaquina. Un post potente
Una donna affetta da trombofilia ha affrontato una gravidanza difficile iniettandosi 233 dosi di eparina per poter abbracciare la sua piccola, Joaquina.
Una donna affetta da trombofilia ha affrontato una gravidanza difficile iniettandosi 233 dosi di eparina per poter abbracciare la sua piccola, Joaquina.
In un post condiviso su Instagram dal ginecologo e ostetrico Ignacio Perez Tomasone, le parole di Gina Mirábile, una donna che ha portato a termine la sua gravidanza nonostante la trombofilia.
La trombofilia è una malattia, ereditaria o acquisita, che colpisce il sistema della coagulazione del sangue: il disturbo induce le persone che ne soffrono, sia uomini che donne, a un’eccessiva coagulazione, portandole alla trombosi.
Questo particolare disturbo in gravidanza, come scrive Gina Mirábile nel suo post, repostato dal dottor Ignacio Perez Tomasone, è la causa del 50% degli aborti ricorrenti e può provocare morte intrauterina, il distacco della placenta, un ritardo della crescita fetale, preeclampsia e nascite premature, molte delle quali portano alla morte.
La donna ricorda con questo post la sua diagnosi, avvenuta esattamente un anno fa, la stessa settimana in cui ha scoperto di essere incinta. “Un anno fa oggi dalla prima iniezione di eparina nella pancia. 233 giorni di iniezioni“, scrive Gina Mirábile, postando le foto della figlia Joaquina sul letto, con tutte le fiale di eparina vuote, la piccola sorridente in braccio alla madre e una foto dei due coniugi durante la gravidanza.
L’eparina è ampiamente utilizzata come farmaco iniettabile anticoagulante. É particolarmente efficace, in quanto ha la più alta densità di carica negativa tra tutte le biomolecole conosciute.
“Le parole non bastano per esprimere tutto ciò che queste immagini generano in me“, scrive Gina Mirábile, facendo una particolare dedica al suo compagno, che le ha iniettato una dose di eparina ogni giorno “con tutto l’amore del mondo“.
Infine, i ringraziamenti della donna ai dottori che l’hanno aiutata in questo tortuoso percorso. Al dottor Ignacio Perez Tomasone, che nel giorno della diagnosi le disse di stare tranquilla e serena: “Grazie Nacho, ti sarò sempre grata“, scrive Gina Mirábile. Poi, il ringraziamento alla sua ematologa Adriana Sarto, che “mi ha trattata con amore e pazienza“.
La donna ha concluso dicendo che la gravidanza non è stata facile, ma che quelle 233 iniezioni ne sono valse la pena, ognuna di loro, per poter abbracciare la piccola Joaquina. “Grazie Joaquina, la nostra bambina arcobaleno, per averci scelto“, conclude Mirábile nel post.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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