289 bambini morti nel Mediterraneo nel 2023
"Bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo", l’appello lanciato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef.
"Bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo", l’appello lanciato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef.
Secondo le stime dell’Unicef, nel 2023, lungo la rotta migratoria per raggiungere le coste del Mediterraneo centrale, sono morti o scomparsi 289 bambini, partiti dal Nord Africa e diretti verso l’Europa. Si tratta di una cifra in costante aumento, pari a un totale di 11 morti a settimana. A partire dal 2018, inoltre, sono stati registrati 1500 casi di minorenni deceduti o dispersi nel tentativo di raggiungere le coste europee.
Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, ha voluto fare chiarezza sul fenomeno migratorio, spiegando che, in realtà, il numero di morti potrebbe essere molto più elevato per via delle difficoltà incontrare nell’identificare le vittime (che, molto spesso, rimangono disperse in mare): “Nel tentativo di trovare sicurezza, ricongiungersi con la famiglia e cercare un futuro più speranzoso – ha dichiarato la direttrice tra le pagine dell’Ansa in merito alle motivazioni che costringono i minori a fuggire dal Paese di origine – Troppi bambini si imbarcano sulle coste del Mediterraneo”.
Questo è un chiaro segnale che bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo, rafforzando al contempo le azioni per salvare vite in mare.
“Bisogna fare molto di più – ha aggiunto Russell – Per affrontare le cause alla radice che portano in primo luogo i bambini a rischiare la vita”. Secondo i dati rilasciati dall’Unicef, infatti, rispetto allo scorso anno, i flussi migratori sono raddoppiati, raggiungendo un totale di 11.600 bambini che, nel corso degli ultimi mesi, sono sbarcati in Europa.
La maggior parte dei piccoli migranti, dopo aver affrontato viaggi estenuanti che partono dai paesi dell’Africa e del Medio Oriente, giungono in Libia e Tunisia, le località principali da cui hanno inizio le tratte migratorie per raggiungere l’Europa. Tra gennaio e marzo del 2023, il 71% dei bimbi sopravvissuti alla rotta, sono stati registrati come minori non accompagnati o separati dai genitori: un fattore che alimenta ulteriormente il rischio di violenze e maltrattamenti.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
Cosa ne pensi?