A Lucca un panificio chiude "per tristezza"
È la fine di un'era visto che il panificio "chiuso per tristezza" era attivo da ben tredici anni grazie alla maestria di Simone Toschi e della sorella Manola. Ora la decisione di chiudere i battenti.
È la fine di un'era visto che il panificio "chiuso per tristezza" era attivo da ben tredici anni grazie alla maestria di Simone Toschi e della sorella Manola. Ora la decisione di chiudere i battenti.
Succede a Lucca dove un panificio è stato “chiuso per tristezza”: questo il cartello affisso dai proprietari che, come riporta “Il Tirreno”, spicca da giorni sulla vetrata dell’attività di viale Puccini. È la fine di un’era visto che il panificio era attivo da ben tredici anni grazie alla maestria di Simone Toschi e della sorella Manola. Poi la decisione di chiudere: “I motivi sono diversi. In primo luogo, il canone di affitto alto a fronte di un mondo che non è più quello di 13 anni fa. Allora esisteva la cultura del pane che, nelle case, non mancava mai. Oggi, invece, tutti sono a dieta oppure sono allergici“ hanno raccontato i titolari a “Il Tirreno” che ne ha dato notizia.
Insomma la vita è più cara, l’affitto è troppo alto e i consumatori sono in calo. “Mantenendo il panificio, volevamo ristrutturare e fare spazio a un angolo pizzeria e a una zona caffetteria ma il Suap ci ha negato il permesso per la somministrazione non disponendo di un parcheggio privato grande il doppio del negozio” hanno spiegato. Poi “è aumentata la concorrenza” e calata la richiesta.
Manola e suo fratello ricordano i bei tempi quando “le persone non lavoravano ‘per noi’ ma ‘con noi'” o quando “il panificio a una certa ora si trasformava in un punto di ritrovo come una grande famiglia”. Ora tutto è cambiato. “Noi piangevamo da una parte, i clienti dall’altra. In molti hanno atteso con noi la chiusura delle porte del panificio. eravamo così tristi che ho appeso la scritta ‘chiuso per tristezza’, seguita da un cartello di ringraziamento” ha spiegato Manola annunciando la chiusura della sua storica attività che, come trapela, a fine giornata donava alla comunità di Sant’Egidio e alla Caritas tutto ciò che avanzava. Nulla veniva sprecato.
I titolari non riapriranno altrove anche se – confessano – hanno già ricevuto alcune offerte di lavoro.
Giornalista e Videoreporter, nato e cresciuto a Catania. Attratto dal mondo del giornalismo fin dalla nascita, ha trasformato la sua più grande passione in un lavoro: racconta storie senza filtri, senza pregiudizi. Da buon sicilian...
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