Addio a Capitan, l’”Hachiko argentino” che per 10 anni ha vegliato la tomba del padrone
Per oltre dieci anni è rimasto fedele al suo proprietario morto vegliando la sua tomba, è morto l’“Hachiko dell’Argentina”.
Per oltre dieci anni è rimasto fedele al suo proprietario morto vegliando la sua tomba, è morto l’“Hachiko dell’Argentina”.
Capitan ha dormito e vissuto per 10 anni sulla tomba del suo padrone Miguel, una storia che aveva fatto il giro del web e commosso molte persone che si sono appassionate alla vicenda tanto che la sua storia è diventata un documentario prodotto da un’emittente francese. Dopo più di dieci anni di veglia si è addormentato per sempre accanto alla tomba del suo amico umano.
Gli operatori del cimitero argentino a Villa Carlos Paz, nella provincia di Cordoba in Argentina, che ormai lo conoscevano bene e gli portavano anche del cibo raccontano la sua morte ai media locali:
Sembrava che stesse aspettando il giorno in cui finalmente si sarebbero riuniti.
Nel web Capitan è stato subito definito l’”Hachiko dell’Argentina” perché la sua storia è molto simile a quella dell’Akita bianco giapponese, reso celebre anche dal film con Richard Gere, Hachiko, che ha commosso milioni di persone.
Capitan fu trovato nel 2005 da Miguel Guzman che voleva regalarlo al figlio Damian. Purtroppo Miguel morì l’anno dopo e Capitan scomparve misteriosamente. La moglie di Miguel e il figlio Damiàn erano convinti che fosse morto finché lo ritrovarono all’improvviso al cimitero vicino alla tomba del padrone.
Il direttore del cimitero Hector Baccega, ai giornali locali, ricorda “E’ venuto qui da solo e da solo ha trovato la tomba del suo proprietario. Passeggiamo per il cimitero tutto il giorno ma alle sei in punto Capitan sempre accanto alla tomba di Miguel. Lui ci regala una grande lezione di cui dovremmo fare tesoro. Dovremmo imparare ad apprezzare di più il ricordo dei nostri cari estinti. Noi li dimentichiamo in fretta, distratti dalla vita, dalle nostre preoccupazioni, dal nostro egoismo. Gli animali ci insegnano invece una dedizione affettiva, una fedeltà, una riconoscenza che noi umani abbiamo smarrito da troppo tempo.”
In segno di amore e fedeltà verso l’uomo ha scelto di morire a pochi metri dalla sua tomba. Una lezione d’amore per molti animali a due zampe.
Ha consumato più divani che palestre inseguendo un telegatto. Da grande diventerà un giornalista, per il momento si diverte a scrivere sulle sue passioni: televisione, spettacoli, lifestyle, tech. Ama tutto ciò che è nazionalPOP...
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