Presto dovremo dire addio alle famose imitazioni dei biscotti a marchio Barilla (Pan di stelle, Abbracci e tanti altri), che pur popolano da sempre gli scaffali di supermercati e discount. La “battaglia dei biscotti” è finita e Barilla ha vinto la causa contro le aziende dolciarie Tedesco e Sapori Artigianali, rispettivamente produttore e distributore dei biscotti a marchio “Il borgo del biscotto”.

L’azienda Tedesco ha avviato la produzione di una serie di biscotti che, secondo quanto affermato da Barilla, sarebbero delle imitazioni non autorizzate dei suoi marchi registrati. Questa controversia ha portato a una causa legale intentata da Barilla contro l’azienda dolciaria nel giugno del 2023.

La multinazionale – proprietaria sia della Mulino Bianco che di Pavesi – ha formulato accuse di concorrenza parassitaria, comportamento commerciale scorretto e contraffazione nei confronti di Tedesco. Come parte della causa, Barilla ha richiesto la sospensione immediata della produzione e della commercializzazione di dieci tipi di biscotti.

A finire nel mirino di Barilla sono stati i biscotti Amiconi, Biscotti con cereali e frutta, Armoniche, Gocciolotti, Zuccheri, Tondolotti, Cruschetti, Raggi di Sole, Tuorlini e Maramao. Questi sarebbero imitazioni dei prodotti Barilla Campagnole, Pan di Stelle, Tarallucci, Galletti, Abbracci, Macine, Gocciole, Molinetti e Gran Cereale.

La vittoria di Barilla è stata, però, parziale. Il giudice Davide Scaffidi ha deliberato tramite un’ordinanza provvisoria del Tribunale Ordinario di Brescia che solo tre delle forme contestate (Gocciolotti, Amiconi e Maramao) non dovranno più essere commercializzate, dal momento che sono risultate essere estremamente simili ai marchi registrati da Barilla nel 2014 (si parla di Gocciole, Abbracci e Pan di Stelle).

Per quanto riguarda le altre sei varianti, è stata disposta la modifica del packaging al fine di evitare confusioni con i prodotti di Barilla. In aggiunta, è stata stabilita una penale di 15 euro per ciascuna confezione che verrà prodotta o commercializzata in violazione dell’ordinanza, oltre a una pena di cinquemila euro per ciascun giorno di ritardo nell’adempiere alle disposizioni stabilite.

Dal 5 febbraio i biscotti sopracitati a marchio non possono più essere venduti, ad eccezione di quelli già presenti sugli scaffali. Questo nonostante l’azienda Tedesco produca biscotti con forme simili a quelli ‘incriminati’ da ben 14 anni, quindi da prima che Barilla depositasse i marchi nel 2014.

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