Marta Maria Ohryzko, 32 anni, ucraina, è stata ritrovata senza vita domenica mattina in un’area rurale dell’isola d’Ischia, a Barano, in un dirupo non molto distante dalla roulotte dove abitava con il compagno, Ilia Batrakov, per tutti Emiliano, un uomo russo di 41 anni.

La donna sarebbe caduta da sola, percorrendo la stradina di campagna a lei molto familiare, vicino a dove abitava, e ha chiesto aiuto solamente al suo compagno, con telefonate e messaggi su Whatsapp, nonostante il dolore per le ferite riportate: “Aiuto, salvami, sono caduta”. Ilia Batrakov, però, avrebbe ignorato le richieste d’aiuto della donna, compresa una telefonata della durata di 5 minuti, come riporta Repubblica, perché, come ha detto lui stesso agli inquirenti riguardo a quelle lunghe ore in cui la compagna soffriva in quella scarpata, era “stanco” dei comportamenti della donna, che “si riduce sempre in stato di totale ubriachezza”, come da lui stesso raccontato.

Le risposte arriveranno dall’esame autoptico, effettuato al II Policlinico di Napoli, mentre in queste ore si attende la convalida del fermo di Batrakov da parte dei militari dell’arma e dai pm della sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli. L’uomo è accusato di maltrattamenti.

Sul corpo della donna sono state trovate lesioni che potrebbero essere dovute alla caduta nel dirupo, ma non si esclude che possano essere dovute a percosse precedenti.
Sempre secondo Repubblica, infatti, Ohryzko si era recata per due volte in ospedale, prima nel luglio 2022, con pugni al volto ed ecchimosi varie, e la seconda poco dopo, con ustioni di secondo grado perché il compagno avrebbe dato fuoco ai suoi vestiti. In alcuni messaggi di Batrakov indirizzati alla donna dopo uno dei tanti litigi si leggono anche offese alle sue origini ucraine: “Ucraini di m… Che devono morire”.

Era stato proprio Batrakov ad allertare i soccorsi, dopo aver rinvenuto il cadavere di Marta Maria Ohryzko, secondo quanto raccontato durante l’interrogatorio.

In questo frangente l’uomo avrebbe spiegato che, dopo aver a ignorato le richieste di aiuto di Marta Maria Ohryzko, la prima alle 15.45 di sabato, l’ultima alle 19.33, sarebbe andato di notte a cercare la compagna, trovandola nella vegetazione, ancora viva, dicendole, ancora arrabbiato per il litigio che i due avevano avuto la sera prima, di dormire lì.

Batrakov è stato interrogato a lungo in caserma dai carabinieri, coordinati dal capitano Tiziano Laganà, e dovrà adesso chiarire il suo profilo di responsabilità in merito alla morte di Marta Maria Ohryzko. Al momento, comunque, non ci sarebbero sospetti fondati di femminicidio.

Marta Maria Ohryzko si era trasferita a Ischia con alcuni parenti, ed era considerata un soggetto mentalmente fragile in cura al Centro Salute Mentale dell’isola, un percorso sembrerebbe osteggiato dal compagno.

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