I fatti risalgono al 2021: durante le riprese l'attore stava provando una scena e aveva una pistola tra le mani, da cui è partito un colpo che ha ucciso la direttrice della fotografia.
Alec Baldwin dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo involontario per la sparatoria avvenuta sul set del film Rush nel 2021. In quell’occasione erano morti la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, mentre era rimasto ferito il regista Joel Souza. A prendere la decisione è stato un Gran Giurì del New Mexico. Qualora dovesse essere riconosciuto colpevole, l’attore potrebbe andare incontro a una condanna tra 18 mesi e cinque anni di carcere.
Ad aprile 2023 l’artista aveva rischiato un capo di imputazione simile, ma in quel caso le accuse erano state lasciate cadere, ora invece si è arrivati a questo punto in seguito all’analisi di nuovi elementi che hanno portato alla riapertura del procedimento e affidato il verdetto a una giuria popolare.
“Aspettiamo con impazienza il nostro giorno in Tribunale”, sono state le parole riportate da Tgcom24 degli avvocati di Baldwin, Luke Nikas e Alex Spiro. I legali nel corso degli anni hanno sempre parlato dell’accaduto come di un atto fortuito e respinto la tesi della colpevolezza per il loro assistito.
L’incidente mortale era avvenuto al Bonanza Creek Ranch vicino a Santa Fe: Alex Baldwin stava provando una scena e aveva tra le mani una pistola, che non avrebbe dovuto contenere alcuna pallottola. In quel momento, però, è partito un colpo, che si è rivelato fatale per la donna.
L’interprete di Pearl Harbor si è sempre difeso sottolineando di non avere mai premuto il grilletto, tesi che era stata confermata pochi mesi fa, quando le analisi avevano messo in evidenza la possibilità di una modifica subita dall’arma, che avrebbe così potuto sparare anche senza la pressione del grilletto. Le perizie effettuate successivamente hanno però smentito questa ipotesi, arrivando alla conclusione che gli spari potessero essere avvenuti solo con la pressione del grilletto.
Hannah Gutierrez-Reed, l’armiera del film, è stata invece rinviata a giudizio. Lei, che si dichiara non colpevole, aveva il compito di vigilare sulla sicurezza di armi e munizioni: il capo di imputazione che le viene contestato è quello di omicidio involontario.
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