Strage di Altavilla Milicia, il racconto di Kevin Barreca agli amici prima di essere ucciso
Il racconto di Kevin Barreca agli amici in una chat di Whatsapp prima di essere ucciso dal padre Giovanni Barreca e, secondo l'accusa, dai suoi complici.
Il racconto di Kevin Barreca agli amici in una chat di Whatsapp prima di essere ucciso dal padre Giovanni Barreca e, secondo l'accusa, dai suoi complici.
Kevin Barreca, il figlio 16enne di Giovanni Barreca e Antonella Salamone, vittima insieme alla madre e al fratellino Emmanuel di 5 anni del femminicidio/pluriomicidio commesso dal padre e, secondo l’accusa, dai suoi due complici Massimo Carandente e Sabrina Fina, ha raccontato su Whatsapp ai suoi amici cosa era successo in casa sua, prima di essere torturato e ucciso.
“Nella mia famiglia ultimamente sono successe cose strane e c’entra il mondo spirituale… ora sono venuti due fratelli di Dio e stanno liberando mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso”, si legge nel messaggio di Whatsapp di Kevin Barreca a un compagno di classe, contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare sulla strage di Altavilla Milicia.
Kevin ed Emmanuel Barreca sono stati torturati e poi uccisi, come Antonella Salamone, in un violento rito di esorcismo per essere “liberati dal demonio”, mentre la figlia maggiore della coppia, 17 anni, è accusata di complicità negli omicidi, avendo confessato davanti agli inquirenti del tribunale dei minori.
Il compagno di classe di Kevin Barreca si è recato dai carabinieri dopo aver saputo della strage, mostrando la chat con il 16enne e dichiarando che il giovane aveva raccontato della sua difficile situazione a casa anche ad altri suoi compagni di classe. “Sapevano che sua madre e suo fratello erano posseduti. E d’altro canto Kevin e la sorella non erano più venuti a scuola dal 5 febbraio”, ha detto il ragazzo ai carabinieri, come riporta la stampa.
Kevin Barreca aveva inoltre raccontato tramite le chat di Whatsapp che scappava spesso di casa per stare con gli amici, perché “io in quella casa non sento pace”. Agli amici aveva anche spiegato che “mio fratello di cinque anni dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci ed ucciderci uno ad uno”.
“Se tu fossi qui a vivere sta cosa con me ti spaventeresti pure tu”, ha scritto ancora Barreca che, secondo l’ordinanza di custodia cautelare, dopo gli ultimi messaggi all’amico, datati 5 febbraio, sarebbe diventato talmente “aggressivo” da doverlo legare mani e piedi, ha detto Sabrina Fina, che ha dichiarato di aver ricevuto dal 16enne un morso alla caviglia.
Fina ha raccontato ai carabinieri di aver lasciato la casa dei Barreca quando il 16enne era ancora legato, bloccato dal padre Giovanni Barreca con una catena arrugginita e cavi elettrici. I carabinieri hanno poi trovato il giovane legato mani e piedi al letto, deceduto.
La figlia 17enne di Antonella Salamone e Giovanni Barreca ha confessato di avere partecipato attivamente alla strage, e le sue dichiarazioni sono tutte riscontrate dai periti dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.
“Erano presenti anche Sabrina, Massimo, Kevin e mio padre”, ha raccontato la 17enne, parlando delle torture alla madre Antonella Salamone, torturata con colpi alla schiena tramite padelle e ustionata con l’asciugacapelli, chiarendo che Salamone è morta il 9 febbraio, dopo essere stata torturata per un giorno.
Dopo aver bruciato il corpo di Salamone l’hanno seppellita in una buca “scavata da mio padre e Kevin”, che è stato torturato e ucciso dopo il fratellino Emmanuel, anche lui torturato e poi ucciso.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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