Andrea Landolfi scaraventò Maria Sestina Arcuri giù dalle scale: la condanna in Cassazione
La Corte di Cassazione ha decretato che a uccidere la ragazza, morta dopo una caduta dalle scale, fu il fidanzato.
La Corte di Cassazione ha decretato che a uccidere la ragazza, morta dopo una caduta dalle scale, fu il fidanzato.
La morte di Maria Sestina Arcuri fu femminicidio. È di ieri, 9 novembre 2023, la sentenza della Corte di Cassazione, che ha condannato Andrea Landolfi a 22 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata. La giovane, 26 anni all’epoca, era caduta dalle scale nella notte fra il 3 e il 4 febbraio 2019, nella casa della nonna del compagno, a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Due giorni dopo, era morta in ospedale.
Secondo l’accusa sarebbe stato proprio il fidanzato a spingere la donna per le scale, forse al culmine di una discussione dovuta al fatto che lei voleva mettere fine alla loro storia. Quella sera, infatti, i due avevano avuto un litigio dopo una serata in un pub: le telecamere di sicurezza riprendono gli ultimi istanti della serata della coppia, dove si può notare la tensione della donna, che sembra non volere tornare a casa con il compagno.
Poi, la caduta: Maria Sestina Arcuri era precipitata dalle scale intorno alle due di notte, ma Landolfi aveva aspettato fino alle sei del mattino prima di chiamare i soccorsi. L’uomo era stato però assolto in primo grado dalla Corte d’Assise di Viterbo, in quanto i giudici avevano stabilito che si trattasse di una doppia caduta, della donna e del fidanzato, quindi un incidente domestico.
Infine, la svolta: nel dicembre del 2022, la Corte d’Appello aveva condannato Landolfi a 22 anni. La caduta accidentale sarebbe stata infatti impossibile, in quanto l’uomo avrebbe gettato la fidanzata dall’alto della scala con chiaro “intento letale”, e non avrebbe fatto nulla per prestarle soccorso, configurando la dinamica come omicidio.
“Le lesioni sul corpo di Sestina sono segni evidenti di una caduta, non compatibili con un rotolamento. Le altre prove fanno da contorno ad un quadro probatorio univoco e concordante rispetto alla responsabilità penale dell’imputato – aveva detto l’avvocato Vincenzo Luccisano, legale della famiglia Arcuri, a Fanpage – La lite, la decisione di Sestina di lasciarlo: dal telefono della ragazza sono emersi molti elementi come la ricerca quella notte di un B&B all’1.36 di notte, prima che rientrassero a casa, non voleva dormire con lui”.
Inutile il ricorso della difesa di Landolfi: la procura generale della Corte di Cassazione ha rigettato l’istanza avanzata dai legali dell’uomo, e ha reso definitiva la condanna a 22 anni di carcere.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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