"Antonia" e il calvario dell'endometriosi: la serie che tutte e tutti dovremmo vedere

Sono disponibili sul piccolo schermo sei episodi di una fiction che prova a raccontare, con piglio fresco e divertente, una malattia a tutt'oggi invalidante, ancora poco studiata ma capace di costringere chi ne è affetta a una vita di dolori e di traumi psicologici.

Il corpo femminile è impegnativo e impone delle scelte. Un corpo che per secoli abbiamo subito e che non è sempre facile da raccontare. L’endometriosi, come la menopausa, sono ancora temi scomodi per la società, nient’affatto glamour. Travestiti o tollerati non hanno ancora veramente trovato diritto di cittadinanza sullo schermo“, parola di Chiara Malta, regista e autrice (con Elisa Casseri e Carlotta Corradi) di Antonia serie tv disponibile su Prime Video.

Nel dramedy, fiction che mescola elementi del dramma e della commedia, la protagonista interpretata da Chiara Martegiani è alle prese con il calvario dell’endometriosi: i dolori di una vita, la diagnosi, il tentativo di convivere con una malattia a oggi invalidante e senza una terapia che non sia palliativa.

Secondo i dati del Ministero della salute italiana, sono 3 milioni le donne con diagnosi conclamata: nel nostro Paese colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva e circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse. La diagnosi, per stessa ammissione del Ministero: “arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna“.

Crampi durante il periodo mestruale e fitte lancinanti durante i rapporti sessuali (ma spesso anche con la defecazione) fino a poco tempo fa erano considerati dei “semplici” effetti collaterali dell’essere donna. Se, d’altronde, siamo state create con la condanna della sofferenza, secondo la più accreditata e misogina traduzione della Bibbia (vedere alla voce Le sante dello scandalo di Erri De Luca, per approfondire l’argomento), e se fino a qualche anno fa la ginecologia era una delle tante materie riservate agli uomini, va da sé che leggere come normali dei tormenti al basso ventre e diagnosticare isterie a destra e a manca è stata pratica diffusissima e anche oggi sin troppo reiterata.

Certo non si vuol qui sostenere che gli uomini non debbano fare i ginecologi perché non hanno il ciclo mestruale, ma che dovrebbero mettersi in ascolto delle loro pazienti con animo libero e mente ben disposta. Diciamo la verità: quante di noi si sono dovute sentir dire dal medico di turno, come la protagonista della serie tv, “hai la soglia del dolore un po’ bassina…“.

Un uomo ignora non soltanto il dolore che può accompagnare una donna durante ovulazioni e mestruazioni ma anche l’incubo di sporcarsi e di sporcare, il terrore che assale alla vista di un divano bianco per tre-sette giorni al mese, l’attenzione che bisogna prestare nel controllare che ci sia almeno un assorbente in borsa perché chissà quando si può iniziare a sanguinare. Oltre a questo, a chi viene diagnostica l’endometriosi tocca anche affrontare una possibile sub-fertilità o infertilità (nel 30-40% dei casi, dice ancora il Ministero), veder drasticamente ridotta la qualità della propria vita e altrettanto drasticamente aumentata la spesa per inseguire un benessere che sia reale e non fittizio.

La raccomandazione? I dolori mestruali e durante i rapporti non sono normali e non devono essere taciuti, così da arrivare a una diagnosi tempestiva. E l’invito a ricorrere al sistema sanitario nazionale perché l’endometriosi, negli stadi clinici più avanzati, è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, e, qualora se ne soffra, si ha il diritto a usufruire di alcune prestazioni specialistiche di controllo in esenzione.

Antonia serie tv
Chiara Martegiani in Antonia serie tv Prime Video (Courtesy Press Office)

Perché vedere Antonia serie tv di Prime Video

Basta una serata, 180 minuti che sono spesso molto meno di quanto dura un lungometraggio, per vedere tutti e sei gli episodi (da trenta minuti ognuno, appunto) di Antonia: il ritmo non cala mai e ambientazioni e guardaroba della protagonista li rendono gradevoli malgrado non sempre siano accompagnati dall’eccellenza degli interpreti (su tutti spicca Barbara Chicchiarelli che si fa apprezzare dai tempi di The Good Mothers).

La regista ha un piglio tutt’altro che nostrano, merito dei suoi quasi vent’anni in Francia, ma deve fare i conti con una sceneggiatura che vorrebbe essere scoppiettante, divertente e intelligente a tratti con risultati deludenti. Vorrebbero essere dalle parti di Fleabag, gioiello britannico di Phoebe Waller-Bridge (i 12 episodi delle due stagioni sono disponibili su Prime Video), senza avere la stessa originalità, lo stesso acume e la stessa libertà creativa. E chissà che Chiara Martegiani, la protagonista, con battute all’altezza non sarebbe potuta restare impressa con qualcosa in più della sua splendida giacca maschile oversize e le sue gambe chilometriche.

Valutazioni sul prodotto a parte, Antonia conserva il merito di accendere i riflettori su un tema davvero poco trattato sia al cinema che in tv (ma fino a poco tempo fa anche dalla ricerca medica…), con una freschezza che si lascia apprezzare. Con l’augurio che arrivino presto lavori che tornino sul tema e opere che prendano in considerazione l’altro grande argomento scomodo, tutto al femminile: quella menopausa che ci condanna a sudorazioni e vampate improvvise, aumenti del girovita e a quegli squilibri ormonali così facilmente classificabili – ancora una volta – come attacchi d’isteria.

Antonia serie tv
Chiara Martegiani in Antonia serie tv Prime Video (Courtesy Press Office)

Scheda della serie tv che parla di endometriosi

Diretti da Chiara Malta (che con il suo lungometraggio d’animazione Linda veut du poulet, nel 2023 ha vinto il Cristal per il miglior film ad Annecy), i sei episodi di Antonia ruotano intorno a una giovane donna che, dopo aver lasciato la sua famiglia poco più che adolescente, ha trovato lavoro come attrice a Roma. Al suo 33esimo compleanno, però, litiga con il compagno, viene licenziata dalla soap in cui lavora da anni e finisce in ospedale, dove scopre di avere l’endometriosi, malattia che, senza che se ne fosse mai resa conto, ha influenzato tutta la sua vita.

Nel cast, accanto alla protagonista, interpretata da Chiara Martegiani, ci sono Valerio Mastandrea, Barbara Chichiarelli, Chiara Caselli, Hildegard Lena Kuhlenberg e il piccolo Tiziano Menichelli.

L’autore della forografia è Luigi Martinucci; la scenografia è firmata da Elisabetta Zanini, i costumi da Marja Tosic. Al montaggio ci sono Natalie Cristiani e Federico Mascolini, mentre le musiche sono di Tom Chichester-Clark.

Antonia, prima serie diretta da Malta in Italia, è prodotta da Grøenlandia e Fidelio per Prime Video.

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