Perché la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulla morte di Andrea Purgatori

I familiari del giornalista, deceduto lo scorso 19 luglio, hanno presentato una denuncia chiedendo che "venga accertata la correttezza della diagnosi refertata in una nota clinica romana".

Nelle ultime ore, la famiglia di Andrea Purgatori, scomparso lo scorso 19 luglio a causa di una grave forma tumorale (di cui non si conoscono ulteriori dettagli), ha scelto di rivolgersi alla Procura di Roma che, nella giornata di oggi, ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo. I parenti del giornalista, infatti, hanno presentato una denuncia relativa alla presunta diagnosi errata ricevuta dal conduttore di La7, seguita da cure e prestazioni mediche non adeguate.

Nelle prossime ore, la Procura disporrà l’autopsia e verranno analizzate anche le cartelle cliniche del caso. La notizia è stata diffusa dai legali della famiglia Purgatori: “A seguito di denuncia – recitano le parole degli avvocati riportate all’interno di un comunicato – Il Nas dei carabinieri coordinati dai procuratori della Repubblica Sergio Colaiocco e Giorgio Orano stanno conducendo indagini per fare luce sulla correttezza della diagnosi e delle cure”.

Andrea Purgatori, infatti, è deceduto dopo “soli due mesi dalla diagnosi” e, come si legge tra le pagine de La Repubblica, i familiari sospettano che la diagnosi effettuata dagli specialisti fosse sbagliata. In questo caso, si tratterebbe di un errore fatale che avrebbe provocato la morte dell’uomo a causa della mancata somministrazione delle cure mediche di cui aveva effettivamente bisogno:

(I familiari) hanno chiesto che venga accertata la correttezza della diagnosi refertata ad Andrea Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte – si legge ancora nel comunicato – e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie.

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