Netflix ha lanciato su YouTube Parliamone, un format che affronta tematiche diverse a ogni episodio con ospiti d’eccezione. Nell’ultima puntata, il dibattito si è incentrato sulla salute mentale e, in particolare, su come venga rappresentata oggi sui social, nei film, nelle serie e in tv. Alla tavola rotonda, Arisa si è aperta, raccontando di aver vissuto la sindrome dell’impostore in una delle sue relazioni passate.

La sindrome dell’impostore consiste nel sentire di non meritare felicità, nel lavoro come nell’amore, credendo che il proprio successo dipenda solo dalla fortuna o da un tempismo perfetto. Parlando con
Federico Cesari, Alessia Lanza e Luca Mazzucchelli, in un dialogo moderato dall’autore di Tutto Chiede Salvezza, Daniele Mencarelli, la cantante ha spiegato:

Io addirittura c’era un periodo che avevo un fidanzato che era molto bello e che io amavo tanto. Continuavo a proporlo a tutte le belle ragazze che vedevo perché mi sembrava che lui fosse triste con me, che non fosse abbastanza felice.

Arisa ha quindi continuato affermando:

Allora quando vedevo che c’era una specie di… Ma lo facevo sinceramente. Quando vedevo che c’era una bellissima ragazza, e se ne vedono tante, soprattutto nel nostro lavoro, io dicevo: “Ma, guarda lui…”. Non dicevo che era il mio fidanzato, dicevo che era un mio amico e glielo proponevo come se fossi sua mamma, sua zia, qualcosa del genere.

Le ragioni di questo comportamento, ha spiegato l’artista, erano le seguenti:

Mi sono sempre sentita non in grado di costruire la felicità degli altri. Mi sono fatta andare sempre molto bene tutto. Ed è sbagliato raga.

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