Rosalia Messina Denaro, 68 anni, è stata arrestata questa mattina presto dai carabinieri del Ros a Castelvetrano, nella storica abitazione di famiglia, in via Alberto Mario.

Gli agenti erano riusciti a entrare di nascosto nell’abitazione della donna lo scorso 6 dicembre, per poter piazzare una microspia: nella gamba di una sedia, però, hanno trovato un pizzino dove si parlava della malattia del fratello, il boss della mafia Matteo Messina Denaro, che lo ha definitivamente incastrato, perché ha portato gli agenti a individuarlo nel sedicente Andrea Bonafede in cura presso la clinica La Maddalena di Palermo, dove il boss è stato poi preso il 16 gennaio.

Il team del procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido contesta a Rosalia Messina Denaro l’accusa di associazione mafiosaPer aver gestito la cassa della famiglia” ed essere stata “punto di riferimento della riservata catena dei pizzini del latitante“, come si legge nell’ordinanza firmata dal gip di Palermo Alfredo Montalto e condivisa con la stampa.

Messina Denaro è accusata di essere stata una vera e propria “luogotenente” del fratello, gestendo l’organizzazione criminale in sua vece e permettendogli di rimanere latitante per trent’anni.

I pizzini trovati nelle due abitazioni utilizzate da Rosalia Messina Denaro, infatti, quella di Castelvetrano e una nella campagna di Contrada Strafatti, a pochi chilometri di distanza, sono tantissimi e recano istruzioni del boss alla sorella sui pagamenti, su come riconoscere gli apparecchi che registrano, evadere la sorveglianza delle telecamere, con l’uso di termini tecnici che, secondo gli inquirenti, fanno sospettare un’aiuto esterno da parte di “appartenenti alle forze dell’ordine o di specialisti”.

Secondo i pizzini ritrovati il nome in codice per Rosalia Messina Denaro quando arrivavano “ordini mafiosi” dal fratello era “Fragolone“, mentre quando il boss le scriveva per istruirla su pagamenti, sorveglianza e questioni relative alla famiglia la chiamava “Rosetta”.

Rosalia Messina Denaro è la prima delle quattro sorelle del boss Denaro, e la mamma di Lorenza Guttadauro, l’avvocata che il boss ha scelto come sua difensora.

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