"Bad Lesbian" dà voce al tabù della violenza nelle relazioni lesbiche

Arriva al Some Prefer Cake, il Festival internazionale di cinema lesbico di Bologna, il documentario statunitense sugli abusi che possono perpetrarsi anche in coppie dello stesso sesso: un'epidemia che negli Stati Uniti come in Italia è avvolta da un assordante e gravoso silenzio.

Mi è successo perché sono una cattiva lesbica?” si domanda Olivia Muse, vittima di abusi e protagonista del documentario Bad Lesbian che accende una luce sul tema della violenza nelle relazioni lesbiche.

Non ancora ventenne, matricola insicura e vulnerabile si innamora della capitana della squadra sportiva a cui si è unita: un amore ricambiato che la fa sentire importante, speciale, fino a quando si ritrova catapultata in una storia di sopraffazioni psicologiche. Solo dopo un anno di ricatti emotivi e di quello che viene definito gaslighting, riesce finalmente a lasciarla, scegliendo la strada dell’ospedale psichiatrico per curarsi dagli abusi subiti, dai pensieri di suicidio, dal senso di colpa e di vergogna. Girare il documentario è una delle strade per la sua guarigione: far conoscere ad altre l’esistenza di un tipo di violenza domestica (o violenza intima tra partner come si tende da qualche tempo a chiamarla) ancora così poco conosciuta.

Se negli Stati Uniti se ne parla ancora poco, dalle nostre parti non va certo meglio, malgrado sia evidente quanto considerare gli abusi tra partner come una questione puramente e unicamente eterosessuale, con uomini che picchiano le donne, sia lesiva una volta di più per le vittime di violenza nelle relazioni omosessuali.

Come si legge nell’articolo A Same-Sex Domestic Violence Epidemic Is Silent, di Maya Shwayder sul The Atlantic, citato nel documentario di Olivia Muse, i dati sui numeri di abusi da parte di partner dello stesso sesso sono diventati disponibili solo negli ultimi anni: “Ancora oggi, molte statistiche e materiali sulla violenza domestica diffusi da organizzazioni come il Center for Disease Control e il Dipartimento di Giustizia si concentrano esclusivamente sulle relazioni eterosessuali, e in particolare sulle donne eterosessuali“.

Non diversamente in Italia, dove tra le principali criticità connesse allo studio e all’indagine dei fenomeni di violenza intima tra partner all’interno di relazioni LGBTQ, si registra l’assenza di statistiche e dati ufficiali. D’altronde, a causa dello stigma e del pregiudizio, le vittime LGBTQ spesso sono riluttanti nel cercare supporto.

La violenza in questi casi trascende la questione di genere, riducendosi a una pura questione di potere e di controllo (aspetto questo ben sottolineato da un film come Tár , pur con tutti i suoi limiti cinematografici): il/la più forte e potente (in termini fisici, economici, culturali e sociali) domina e abusa il/la più debole e impotente. Debolezza e impotenza che non fanno che crescere con l’isolamento dal resto della società e dei propri affetti, in quell’effetto domino così ben espresso da Olivia Muse. “Adesso che ho parlato – dice la ragazza – so che potrebbe non bastare, ma almeno ora non mi sento sola“.

Bad Lesbian
Olivia Muse in un momento del documentario “Bad Lesbian”, diretto con Ava Palmo e Madeline Johnson (Courtesy Press Office)

Scheda del documentario sulla violenza nelle relazioni lesbiche

Diretto da Ava Palmo, Madeline Johnson e Olivia Muse, il documentario Bad Lesbian è stato presentato in Italia (in collaborazione con Linea Lesbica e Antiviolenza di Lesbiche Bologna Aps) in occasione della rassegna Some Prefer Cake.

Sono 22 film, tra lungometraggi e cortometraggi, 2 presentazioni di libri, 3 mostre (di cui una dedicata a Lucy Salani, storica attivista trans scomparsa nel 2023) 3 aperitivi in giardino con dj set, 1 concerto live, 1 spettacolo di stand-up comedy, 1 performance e 1 party al cinema, a fare da palinsesto della quindicesima edizione del festival internazionale di cinema lesbico che ogni anno propone produzioni indipendenti da tutto il mondo che, attraverso una varietà di generi (dalla fantascienza all’horror, dal documentario all’animazione) affrontano temi fondamentali all’interno della comunità lesbica: dall’importanza della visibilità come pratica politica alle diverse esperienze di attivismo, dalla memoria alla creazione artistica, passando per le relazioni affettive, i corpi, la cura, l’amore nelle sue infinite forme.

Il festival è organizzato dall’associazione Luki Massa Aps, con la direzione artistica dell’agenzia Comunicattive. Dal 25 settembre al 5 ottobre, segue una versione online del festival, con la possibilità di vedere in streaming sulla piattaforma openddb.it una selezione dei film in programma.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!
  • Camera con vista