Cos'è il balut, l'uovo d'anatra fecondato considerato piatto afrodisiaco

Un uomo di 40 anni è stato operato d'urgenza all'ospedale San Paolo di Milano dopo aver mangiato il piatto tipico dell'Asia sud orientale. All'interno della pietanza, ritenuta una prelibatezza, si può vedere l'embrione.

Un uomo di 40 anni è stato operato d’urgenza all’ospedale San Paolo di Milano dopo aver mangiato un uovo d’anatra che poi gli è rimasto incastrato nell’esofago cervicale. L’équipe di “Endoscopia Digestiva”, in collaborazione con il team di Chirurgia Robotica e quello di Anestesia e rianimazione è riuscita a salvare il paziente, che altrimenti avrebbe rischiato di morire strozzato. L’uomo aveva ingerito un Balut, un piatto tipico della cucina del sud est asiatico, considerato una pietanza afrodisiaca.

Si tratta di un uovo di anatra o di gallina fecondato e bollito nel suo guscio poco prima della schiusa, quando l’embrione al suo interno è quasi completamente formato. Considerato una prelibatezza in tutta l’Asia sud-orientale, il balut è particolarmente tipico nelle Filippine, in Cambogia, in Vietnam, nel Laos e in alcune aree della Cina, dove è noto con il nome locale di máodàn, termine che letteralmente significa “uova pelose”.

La sua preparazione non è affatto difficoltosa: il balut si cucina infatti allo stesso modo delle uova sode, di cui ha anche un aspetto simile prima di venire sgusciato. Quando si va ad aprire l’uovo d’anatra, però, si può intravedere l’embrione.

Questo perché, dopo la raccolta, se fecondato viene fatto incubare per un periodo che può variare a seconda della tradizione culinaria: nelle Filippine, ad esempio, l’uovo viene bollito prima che abbia raggiunto i 17 giorni, così che l’embrione si mantenga tenero ed interamente edibile avendo ancora il becco molle e le zampe, gli artigli ed in generale le ossa ancora non sviluppati. In Vietnam e in Cambogia, invece, si cuociono le uova dopo che queste hanno passato i 20 o più giorni di sviluppo, quando lo scheletro è già presente, sebbene non ancora calcificato e per questo morbido.

Questo piatto, molto popolare appunto per le sue ipotetiche qualità afrodisiache, si può gustare direttamente dal guscio, eventualmente condito con sale e aceto, oppure può essere servito “al piatto”, accompagnato da varie salse.

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