Morire di sushi: le cause dell'intossicazione che potrebbe aver ucciso Luca Piscopo

L'intossicazione alimentare sembra essere l'ipotesi più accreditata, ma deve essere confermata dall'autopsia. Intanto si indaga sul ristorante e sul processo di abbattimento del pesce crudo.

Aveva soltanto 15 anni Luca Piscopo, trovato senza vita dai suoi genitori il 2 dicembre, nella sua cameretta.

Sulla sua morte stanno indagando le forze dell’ordine di Napoli, coordinate dai PM Federica D’Amodio e Luigi Landolfi, che si stanno concentrando in particolare sull’ipotesi dell’intossicazione alimentare: pochi giorni prima della sua scomparsa, infatti, il ragazzo ha mangiato sushi in un ristorante orientale del Vomero, dove è stato insieme ad alcuni compagni di scuola. Al momento, però, non c’è la certezza che questa sia la causa della morte: sarà soltanto l’autopsia a stabilirlo.

Nel frattempo, gli inquirenti stanno facendo luce su quanto accaduto e hanno iscritto nel registro degli indagati due persone: il titolare del ristorante e il medico di base del ragazzo. Quest’ultimo, dopo i primi sintomi che Piscopo ha manifestato, gli ha prescritto degli antibiotici per curare una possibile infezione. Per stabilire se il medico abbia agito correttamente, se il quindicenne avesse patologie pregresse e se l’assunzione di pesce crudo sia l’effettiva causa del decesso, è stato nominato un team di esperti formato dall’infettivologa Tiziana Ascione, dal medico legale Alfonso Maiellaro e dall’anatomopatologo Oscar Nappi.

Quella dell’intossicazione alimentare, comunque, sembra essere l’ipotesi più accreditata: poco dopo aver ingerito il sushi, infatti, Luca ha iniziato ad accusare sintomi come vomito, diarrea e febbre alta. In più, due amiche che hanno pranzato con lui nello stesso ristorante hanno confermato di aver avuto problemi di salute (fortunatamente non gravi).

Per questo motivo gli esperti stanno indagando soprattutto sul metodo che il ristorante orientale utilizza per abbattere il pesce crudo: l’abbattimento è un processo di fondamentale importanza, in quanto fa sì che la bassissima temperatura uccida i batteri e i parassiti che potrebbero contaminare gli alimenti, in particolare quelli crudi.

In particolare, l’insidia maggiore è data dall’Anisakis, un parassita intestinale che potrebbe infestare diverse specie di pesci: tra quelli più colpiti i sono il salmone e il tonno, ingredienti molto utilizzati nella cucina orientale. L’ipotesi, dunque, è che il pesce utilizzato per il sushi non fosse stato correttamente abbattuto e che, quindi, Luca Piscopo abbia ingerito cibo contaminato. Nel frattempo, il ristorante in questione non è stato sequestrato e continua ad accogliere clienti, mentre le forze dell’ordine hanno disposto vari accertamenti proprio sull’abbattitore presente nella cucina.

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