Non c’è pace per Barbie che nell’arco di pochi anni ha mandato via quattro manager, come scrive il Corriere.it. L’ultimo amministratore delegato, Margo Georgiadis, ex Google, è durato appena un anno lasciando la poltrona a Ynon Kreiz, membro del consiglio di amministrazione a partire dallo scorso giugno. Prima di Georgiadis, tra l’altro, c’era Christopher Sinclair, alla guida della società dall’inizio del 2015, che aveva tentato in tutti i modi di dare nuova linfa all’azienda, considerata senza dubbio tra le più importanti al mondo per la produzione delle bambole che hanno affascinato grandi e piccini di ogni generazione. Sinclar, nello specifico, aveva preso il timone da Bryan Stockson, durato appena tre anni.

L’obiettivo è sempre stato quello di reggere la concorrenza, per esempio quella di Lego. Il marchio Barbie – scrive ancora il Corriere.it – sarebbe in difficoltà da alcuni anni, forse già nel 2009 quando aveva il 25% del mercato delle bambole; nel 2013 la percentuale sarebbe scesa al 20%. Insomma numeri che non lasciavano ben sperare e che necessitavano di un intervento immediato da parte di un amministratore delegato che potesse risollevare le sorti di Barbie. Negli ultimi cinque anni il titolo ha perso, tra l’altro, il 70% del suo valore a Wall Street.

Giorni fa, tra l’altro, la polemica su Barbie Frida Khalo, fortemente voluta da Mattel, con il Tribunale messicano che ne ha bloccato la vendita nel proprio Paese dando ragione alla famiglia che detiene i diritti esclusivi dell’immagine della pittrice. La Barbie Frida era stata lanciata nel marzo scorso quando venne presentata una colazione di Barbie ispirate a donne che hanno fatto la storia. Dalla pilota Amelia Earhart alla regista Patty Jenkis, dalla pittrice messicana Frida Kahlo alla capitana della Juventus Sara Gama. Un prodotto che, però, suscitò polemiche e che ha avuto risvolti giudiziari.

Il produttore di giocattoli ha registrato una perdita di 311,3 milioni di dollari, i ricavi sono calati del 4% ma la Barbie è l’unica a registrare il segno positivo. L’unica a dare speranze.

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