In un’intervista a Taki Theodoracopulos su Spectator, Weinstein torna a parlare del caso che lo vede coinvolto e attacca Asia Argento per il suicidio dello chef Bourdain. Un’intervista pericolosissima per il produttore di Hollywood accusato di abusi sessuali e stupro che è libero su cauzione. L’intervista è stata ripresa da tutti i media mondiali perché sono molte le affermazioni piuttosto scandalose che vengono dette da Weinstein, il pezzo ha fatto così clamore che sia l’avvocato di Weinstein che il giornalista dello Spectator hanno dichiarato che le parole dell’ex produttore sarebbero state travisate.

L’ex Re Mida di Hollywood avrebbe attaccato una della sue più grandi accusatrici Asia Argento che, per Weinstein, sarebbe colpevole della recente scomparsa del suo compagno, lo chef Anthony Bourdain.  Secondo l’uomo Anthony Bourdain si è suicidato dopo aver scoperto che Asia Argento lo tradiva. Non contento ha attaccato anche Rose McGowan dicendo:

La sua amica Rose McGowan sostiene che avessero una relazione aperta. Non è vero ma gli uomini morti non possono raccontare la loro versione, McGowan si è inventata tutto.

Solo pochi giorni fa più di 40 attori e attrici di Hollywood hanno firmato una lettera pubblica a sostegno di Asia Argento difendendola dagli attacchi degli haters.

Poche ore fa Asia Argento è tornata a parlare del dramma vissuto, condividendo su Twitter un documento che raccoglie le ultime citazioni del celebre chef e che mostrano un chiaro stato depressivo dell’uomo. In un passaggio lo chef confessa di passare intere giornate a letto “immobilizzato dal senso di colpa, dalla paura, dalla vergogna e dal rimpianto”.

L’attrice condivide il file con alcune delle confidenze di Bourdain e in didascalia scrive: “Non ho mai saputo di questa sua ossessione. Non me l’ha mai detto. Leggere queste cose mi spezza il cuore”. Leggendo il testo si trovano le prime dichiarazioni esplicite di una stato di depressione già nel 2000. Subito dopo la morte dello chef anche l’attrice Rose McGowan, amica di Asia Argento e anima del movimento Metoo, aveva parlato dello stato depressivo dell’uomo.

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