Brian Wilson, co-fondatore e frontman dei Beach Boys, soffre di demenza. A renderlo noto attraverso una nota pubblicata sul suo profilo Instagram è la famiglia, in cui si parla della decisione di invocare l’istituto della custodia legale dopo la morte, avvenuta a gennaio 2024, della donna con cui era sposato, Melinda, che si era fino a quel momento occupata di lui.

Dopo la morte di Melinda e, dopo attenta valutazione con i figli, la governante Gloria Ramos e i medici, le avvocatesse LeAnn Hard e Jean Sievers si occuperanno degli affari di Brian – si legge sul sito del cantante – La causa è la sua incapacità di dare il consenso informato all’assunzione dei farmaci necessari per tenere a bada i disturbi neurocognitivi tra cui la demenza di cui soffre”.

La situazione non è da sottovalutare, ora per lui risulta essere difficile anche compiere le azioni più semplici: “Brian Wilson, infatti, è incapace di provvedere ai suoi bisogni personali sia dal punto di vista dell’alimentazione che del vestirsi”.

La decisione serve a far si che non ci siano estremi cambiamenti in famiglia e che i figli che vivono con lui restino nella casa dove sono cresciuti” – si legge nella dichiarazione riportata dall’ANSA.

Già in passato Wilson aveva sofferto di problemi di salute, nel 1964 aveva avuto un crollo mentale su un volo da Houston con la band. La situazione si era poi aggravata anche nel periodo di maggiore successo: oltre alla depressione l’artista aveva sviluppato una forma di schizofrenia con allucinazioni auditive, a cui avevano fatto seguito sperimentazioni con l’Lsd e altre droghe, disordini alimentari e abuso di alcol.

L’incontro con la donna con cui poi si era sposato e con cui ha adottato cinque figli era servito a regalargli stabilità.

Il documento del tribunale, depositato a Los Angeles e riportato da The Blast and People, cita la descrizione di Wilson fatta da un medico come “facilmente distraibile, anche se consapevole dell’ambiente circostante”. Il dottore ha inoltre parlato delle “affermazioni spontanee irrilevanti o incoerenti” che l’uomo fa spesso, oltre alla sua difficoltà “a mantenere un decoro adeguato alla situazione”. Un giudice deciderà se la richiesta di tutela possa andare avanti. L’udienza del tribunale è fissata per il 26 aprile 2024.

 

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