"Capisco ma amo essere una donna": la frase di Adele fa infuriare i social
La cantante è stata premiata come miglior artista ai Brit Award, categoria ora diventata senza genere. Ma il suo discorso di ringraziamento è stata accusata di transfobia.
La cantante è stata premiata come miglior artista ai Brit Award, categoria ora diventata senza genere. Ma il suo discorso di ringraziamento è stata accusata di transfobia.
Adele ha dominato ancora una volta ai Brit Awards, il premio musicale più famoso del Regno Unito. La star ha vinto come miglior artista, miglior canzone e miglior album dell’anno, portando a un totale di dodici i trofei in carriera, solo uno in meno del record di tredici stabilito da Robbie Williams.
È stata una dimostrazione di dominio colossale e travolgente che, ad essere onesti, è un riflesso accurato del suo posto nell’industria musicale. In un momento in cui il settore si trova in declino irreversibile, Adele può ancora vendere milioni (come è accaduto per il suo nuovo album 30, che ha venduto mezzo milione di copie in tre giorni). Non c’è da stupirsi che gli inglesi le abbiano consegnato tutta l’argenteria.
Tuttavia, il discorso di ringraziamento che l’artista ha fatto per la sua vittoria ha scatenato numerose polemiche sui social. Per la prima volta, infatti, i Brit Awards sono diventati senza genere, cancellando le categorie di artista maschile e artista femminile, unificate in quella vinta da Adele. Una scelta presa nel totale rispetto di tutti quegli artisti non binari, che non si riconoscono in una categoria unica, come maschile/femminile, (Sam Smith ne è un esempio).
L’artista, che alla vittoria per l’album dell’anno ha dedicato il premio “a mio figlio… e a Simon, suo padre“, aggiungendo di essere “molto orgogliosa di me stessa per aver tenuto duro e aver pubblicato un album che parla di temi molto personali … non capita molto spesso, ultimamente“, ha fatto un discorso completamente diverso per ringraziare del premio come miglior artista:
“Che notte! Grazie Brits… grazie a tutti voi del pubblico, congratulazioni a tutti gli altri vincitori e ai candidati, siete fortissimi! Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo davvero essere una donna, amo davvero essere un’artista donna“. Una frase che ha scatenato una vera e propria bufera social, dove gli utenti hanno accusato l’artista di transfobia, definendola anche TERF, acronimo di trans-exclusionary radical feminist (femminista radicale trans-escludente).
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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