*** Aggiornamento del 31 marzo 2022 ***

Dopo la pubblicazione di questo articolo abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e commenti che affermavano come le parole di Carolina Marconi fossero inesatte; per questo motivo, abbiamo voluto approfondire il tema delle adozioni dopo un cancro, per fare chiarezza, anche rispetto a cosa dice la legge.

*** Articolo originale ***

Carolina Marconi ha permesso ai suoi followers di seguire tutto il suo calvario dopo che le è stato diagnosticato un cancro al seno. La bella modella venezuelana, volto noto al grande pubblico per la partecipazione al Grande Fratello, non si è mai nascosta, affrontando pubblicamente paure e dubbi e raccontando giornalmente o quasi la sua vita fra le cure e la speranza di guarire presto.

Soprattutto, Marconi non ha mai nascosto il grande desiderio di diventare mamma, purtroppo bloccato momentaneamente per le terapie cui si è dovuta sottoporre.

Oggi Carolina Marconi pubblica un nuovo post sul suo profilo Instagram, uno sfogo amaro legato proprio a quel sogno di maternità che, per ora, purtroppo sembra infrangersi: la donna ha infatti spiegato di non essere risultata “idonea per l’adozione”.

Ciao ragazzi come state? Io un po’ giù, il motivo? Ve lo spiego… Io e Ale avevamo pensato di adottare un bimbo visto le tante difficoltà… Ci stiamo facendo seguire da un avvocato, purtroppo non sono idonea ad intraprendere un’‘adozione perché ho avuto un tumore anche se sono guarita… Più di 900 mila persone in Italia ‘guariti di tumore’ non possono essere libere di guardare il futuro senza convivere con l’ombra della malattia e per questo è molto difficile adottare un bambino, ottenere un mutuo, farsi assumere… Una vera e propria discriminazione…

Ci sono paesi come la Francia, Olanda, Lussemburgo, Portogallo, Belgio che hanno aderito al riconoscimento del Diritto dell’oblio oncologico con l’obiettivo di ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia. Grazie all’associazione Aiom lancia una campagna per richiedere all’Italia di adeguarsi, garantendo i diritti degli ex pazienti.

Abbiamo raccolto fino oggi 24 mila… Lo scopo è il raggiungimento di più di 100.000 firme che verranno poi portate al Presidente del Consiglio per chiedere l’approvazione della legge. Per firmare è facile ,dovete andare qui https://dirittoallobliotumori.org/ Lascia i tuoi dati e firma. Potete cabiare le cose, non rimanere indifferente a questa cosa importante NOI NON SIAMO IL NOSTRO TUMORE!

AIOM ha infatti lanciato la campagna “Io non sono il mio tumore” nel marzo 2022, sostenuta anche, fra le altre, da IncontraDonna, aBRCAdabra e APAIM, AIL – Associazione Italiana Leucemie, Linfomi e Mielomi, SIE – Società Italiana di Ematologia e AIEOP – Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica.

C’è molto interesse da parte delle persone verso questa legge – ha spiegato Giordano Beretta, presidente di Fondazione AIOM, a Vanity Fair – In Italia, oggi, vivono 3,6 milioni di cittadini a cui è stato diagnosticato un tumore e circa 1 milione è guarito. Per loro vogliamo impegnarci a ottenere l’approvazione della norma.

Chiediamo che l’Italia segua l’esempio dei Paesi virtuosi europei che negli ultimi due anni si sono preoccupati di garantire agli ex pazienti il diritto a non vivere la malattia come uno stigma sociale […] Con la legge per il Diritto all’oblio le persone non sarebbero più considerate malate dopo 5 anni dal termine delle cure se la neoplasia è stata diagnosticata in età pediatrica e dopo 10 in caso sia insorta in età adulta. L’innovazione delle terapie permette oggi di curare molti tumori. Molti altri possono essere cronicizzati e garantire una vita lunga e di qualità.

Per firmare la petizione è sufficiente andare a questo link.

La discussione continua nel gruppo privato!
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