Lo Stato di New York cita in giudizio la società del produttore Harvey Weinstein (e del fratello Robert) a quattro mesi dalle accuse di molestie da parte di un centinaio di donne dello show biz.

L’accusa – a nome del procuratore dello Stato di New York – è di violazione dei diritti umani, individuali e del lavoro e, come riporta La Repubblica, di non aver tutelato i dipendenti della Weinstein Company dalle molestie sessuali invasive, intimidazioni e discriminazioni.

In questo modo la vendita della società, la cui cessione definitiva era prevista per oggi, verrà bloccata in attesa che vengano chiariti i risarcimenti per tutte le vittime di molestie da parte di Weinstein. Non potendo essere ceduta, la Weinstein Company rischia ora la bancarotta. Va sottolineato che, ad ora, non risultano ancora delle incriminazioni formali ai danni del produttore, e quindi i risarcimenti sono ancora solo “virtuali”.

Nel frattempo il sindacato degli attori (SAG) e la Federazione degli Artisti di Tv e Radio (AFTRA) degli Stati Uniti hanno pubblicato un “Codice di condotta” in materia di abusi sessuali che dà una definizione alla molestia sessuale, indica quali sono gli elementi che rende un ambiente di lavoro ostile e fornisce linee guida e obblighi per i datori di lavoro.

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