Cathy La Torre: "Sono diventata genitore intenzionale dei miei nipoti"

L'avvocata, da tempo impegnata nella difesa dei diritti delle coppie omosessuali e della comunità Lgbtqi+, ha compiuto questo passo importante per i figli di sua sorella, che da poco hanno perso il papà.

Cathy La Torre è un’avvocata, direttrice dello studio legale Wildside Human First ed è attiva sui social, ma è diventata nota soprattutto per il suo impegno nella difesa dei diritti delle coppie omosessuali e della comunità Lgbtqi+, a cui lei tiene in modo particolare, al punto tale da essere arrivata a parlare di questo anche con Papa Francesco.

L’incontro con il Pontefice le ha lasciato un ricordo indelebile, soprattutto perché lei ha approfittato dell’occasione per poter discutere con lui di un percorso che lei desidera intraprendere: “Gli ho espresso la necessità che si parli di violenza in tutti i luoghi di aggregazione e le parrocchie sono importanti – sono state le sue parole al Corriere della SeraLa violenza non va mai ridimensionata e mi piacerebbe iniziare un percorso dentro le chiese in cui i preti, le suore, le parrocchiane e i parrocchiani siano formati sul tema della violenza. Sarebbero così in grado di intercettarla e di indirizzare le vittime verso i centri antiviolenza territoriali”.

Da poco Cathy La Torre ha inoltre fatto un passo, a tutela dei suoi nipoti, che hanno da poco perso il papà, Gregory Bongiorno: “La geografia della mia vita è cambiata. Prima tornavo a casa due/tre volte l’anno. Oggi sono diventata genitore intenzionale dei miei nipoti di 16 e 12 anni – ha raccontato – Un genitore intenzionale è una persona che non ha un legame biologico ma sceglie di assumere quel ruolo. Io sono vicina a mia sorella, che è straordinaria, nella gestione dei ragazzi. Nel caso di coppie di due mamme o di due papà, uno è il genitore biologico e l’altro è quello intenzionale. Un giorno potrei adottarli, si chiama adozione in casi particolare”.

Il ruolo che lei ha assunto per i due ragazzi la sta portando ad avere una nuova visione della vita, per questo non può che essere orgogliosa di questa scelta: “Ora sono vicina a una generazione che altrimenti non avrei mai avuto. È stupido pensare che siamo solo noi adulti a dover insegnare qualcosa ai giovani. Da loro il gergo che usano sui social, ad esempio, si parlano attraverso il loro status. Usano solo messaggi effimeri perché non vogliono che le loro cose vengano screenshottate e diffuse. Cecilia, un’amica di mia nipote, mi ha fatto il complimento più bello: ‘Zia Cathy — sono per tutti zia Cathy — parli come una quindicenne'”.

Tra le sue amicizie più care c’è stata Michela Murgia, a cui è stata vicina nell’ultima fase della sua vita: “Michela era un pilastro insostituibile – ha sottolineato – Ho migliaia di messaggi notturni con lei, faticavamo a dormire. Nell’ultimo periodo mi teneva sveglia, volevo pensarla sveglia nella sua malattia. Non volevo lasciarla sola”.

La Torre sa bene cosa possa significare essere oggetto di commenti negativi sul suo fisico, ed è anche per questo che tempo fa lei ha deciso di ridurre il seno: “Mi ha svoltato la vita, È stato come togliermi un peso di 40 chili dal cuore. Ne porto orgogliosamente le cicatrici. C’è il pregiudizio sulla chirurgia estetica come non fosse necessaria, quando, se finalizzata al benessere psicofisico, può essere essenziale. Non mi aspettavo di essere insultata così tanto per aver scelto di operarmi. Poco si tollera chi decide sul proprio corpo. Su questa riduzione delle mie tette me ne hanno dette di tutti i colori. Ma sono le mie tette e ne faccio ciò che voglio. Poi chi ne vuole parlare, faccia pure. Era prosperoso, mi procurava un grande disagio rispetto alla percezione che ho del mio genere e di me. Ho deciso di ridurlo”.

Lei, infatti si definisce una persona non binaria, “non sento di appartenere completamente né al genere maschile né al femminile. E ho una forte disforia di genere” – ha concluso.

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