L’uscita del film in live action Il ritorno al bosco dei 100 acri riapre la “guerra” tra la Cina e Winnie The Pooh. La Repubblica Popolare Cinese infatti ha censurato il film disney del tenero orsetto in tutti i cinema cinesi.  Nessuna spiegazione è stato fornita dalle autorità cinesi per la censura del film ma pare che il motivo, non ufficiale, sia che la figura del popolare orsetto è stato usata in passato dagli oppositori del presidente Xi Jinping per deriderlo.

Già in passato infatti la figura di Winnie The Pooh era stata accostata a quella del presidente dai suoi detrattori, nei social “non ufficiali” infatti vengono condivisi fotomontaggi dove Xi Jinping viene sostituito da Winnie mentre gli altri grandi della terra dai suoi amici. Ad esempio Obama è Tigro nel fotomontaggio di uno scatto ufficiale durante il summit di Sunnyvale, in California, nel 2013.

La guerra a Winnie The Pooh insomma parte da lontano e basti pensare che, già un anno fa, il nome cinese dell’orsetto era stato bandito dalla versione cinese di Twitter, Sina Weibo, e una serie di GIF con l’orsetto è stata rimossa dall’app di messaggistica WeChat.

Il film Disney Ritorno al Bosco dei 100 Acri arriverà invece nei cinema italiani dal 30 agosto e porterà il fascino senza tempo delle storie e dei personaggi di A.A. Milne, in un’emozionante avventura in cui il pubblico vedrà per la prima volta sul grande schermo Winnie the Pooh, Tigro, Pimpi, Ih-Oh, Kanga, Ro, Tappo e Uffa in versione live action.

Il regista candidato Marc Forster presentando il film dice: “Le cose più semplici della vita sono quelle che ci rendono più felici. In Ritorno al Bosco dei 100 Acri vediamo un uomo che ha perso di vista la propria umanità e che si ricorda della parte migliore di sé solo quando si riconnette con la sua infanzia, la fantasia e la capacità di stupirsi. Quando ritrova il suo spirito migliore la sua vita si arricchisce, si ricorda che le cose più semplici non devono essere trascurate o dimenticate”.

In Cina pare che questa storia semplice e positiva non potrà esser vista, con buona pace del presidente Xi Jinping.

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