"Questa fotografia è del 2016...": Cesare Cremonini racconta il suo momento più difficile
Il cantautore bolognese ha parlato della sua salute mentale in un lungo post Instagram: “Non stavo bene, mi ero annientato per fare un disco”.
Il cantautore bolognese ha parlato della sua salute mentale in un lungo post Instagram: “Non stavo bene, mi ero annientato per fare un disco”.
Cesare Cremonini ha ricordato un periodo difficile della sua vita in un lungo post Instagram. “Questa fotografia è del 2016. La scattò la mia ragazza di allora. Stavo iniziando a scrivere Nessuno vuole essere Robin. Non stavo bene”, ha esordito il cantante, a corredo di una vecchia foto nella quale lo vediamo intento a suonare la chitarra.
“Pesavo 100 kg. Mi ero annientato per fare un disco. Una cosa stupida. O meglio, avevo annientato i sentimenti nei confronti di chi mi circondava, perché ero entrato in una folle simbiosi con il resto del mondo” ha detto il cantante, che in quel periodo stava lavorando all’album Possibili scenari, poi uscito nel 2017. E ha continuato:
Non so come e perché ma ci ero cascato dentro, in totale connessione con le emozioni delle persone che non conoscevo. Dei ragazzi e delle ragazze che vedevo camminare per strada, dei cuori che non erano il mio ma che amavo lo stesso perché pulsavano dentro alla mia città, delle notizie che ascoltavo in televisione e di chi le annunciava, delle foto che guardavo sui social.
“Ho capito più tardi che era un peso che alla lunga mi poteva distruggere”, ha poi concluso Cesare Cremonini. “Ma una notte mi sono seduto sul letto con la chitarra e… come mai sono venuto stasera? Bella domanda…”.
Ora però, quel periodo difficile sembra essere passato, e il cantautore bolognese è al lavoro su nuovi pezzi: “Ci sono così tante canzoni nuove da farci due album”, aveva scritto in un altro post Instagram, di pochi giorni fa. Il nuovo album, però, potrebbe non vedere la luce tanto presto:
Non ho svuotato ancora del tutto questo tempo. Ho ancora un cazzo di dolore che sembra infinito nell’anima e una rabbia e un bisogno di amore e di felicità così forte e un senso di gratitudine talmente potente che sento che ne nasceranno ancora. È ancora presto per tornare sul palco. Dovrà essere un paradiso quel posto. Ma intanto iniziamo a cantare che ci sono così tanti cori che ci vorrebbero due anni solo per loro!
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
Cosa ne pensi?