"Mi gridavano cicciona, ora guardate": chi è BigMama, aka Marianna Mammone

Nata ad Avellino nel 2022, la cantante rap è salita sul palco dello storico concerto di piazza San Giovanni in Laterano a Roma, per portare (anche) il suo messaggio di body positive e un fermo no al bullismo: "State attenti a prendere in giro le persone magari un giorno ve le ritrovate al Primo Maggio".

“Cicciona, fai schifo, mi dicevano da piccola. Che tristezza. Oggi c’è una persona di cui ho una grande stima: sono io e sono una gran figa”, ha esordito così BigMama, la cantante rap ospite al Concerto del Primo Maggio 2022.

Sul palco della storia kermesse dedicata ai diritti dei lavoratori (e non solo), la rapper Marianna Mammone, questo il suo nome all’anagrafe, insieme alla sua musica ha portato un messaggio di body positive e un fermo no al bullismo, e in chiusura della sua esibizione ha lasciato i 300mila spettatori in piazza San Giovanni in Laterano a Roma con queste parole:

“Sono diventata BigMama a 13 anni…prima ero una ragazzina a cui dicevano ‘sei grassa’. E pensavo che avessero ragione, quindi per sfogarmi ho iniziato a scrivere. State attenti a prendere in giro le persone magari un giorno ve le ritrovate al Primo Maggio”.

Ironica e talentuosa, BigMama si è appassionata all’HipHop appena adolescente, e nel 2013 scrive i primi testi e li registra nella sua stanza ad Avellino, città in cui è nata nel 2000, pubblicando poi i brani su YouTube. Nel 2019 arriva a Milano per inseguire il suo sogno: diventare un’artista rap.

Da allora Marianna Mammone ha prodotto una serie di singoli come Mayday e Formato XXL, con i quali ha acquistato notorietà ed è riuscita a entrare nella major in Epic/Sony Music. Omofobia, autolesionismo e bullismo sono alcuni dei temi che tratta nelle sue canzoni. Per BigMama “le minoranze vanno difese” sempre, e all’Agi, ha spiegato cosa significa per lei fare musica e qual è il messaggio che intende lasciare:

“Se io da ragazzina avessi avuto una rapper, una cantante, con la mia stessa forma fisica, che se ne sbatteva di tutto quello che le dicevano, magari me ne sarei fregata pure io”.

La musica quindi usata come un’arma per sensibilizzare, provocare, denunciare e difendere, contro ogni forma di bullismo e discriminazione, magari usando anche l’ironia:

“Per me è fondamentale, io sono nata autoironica e morirò così. Mi è sempre servita da piccola la utilizzavo come autodifesa, mi prendevo in giro prima di essere presa in giro. Oggi la uso come provocazione e anche perché credo che le persone solari, divertenti, siano le persone migliori ed io voglio essere una bella persona”.

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