Dal 30 agosto al 9 settembre 2023 prende il via l’80esimo Festival del Cinema di Venezia: la madrina di questa edizione è Caterina Murino, attrice, modella e presentatrice italiana. Nata a Cagliari il 15 settembre 1977, la protagonista di Mio fratello, mia sorella, sarà presente alla celebre kermesse nel giorno di inaugurazione, quando condurrà l’intera serata di apertura nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, stessa location di sabato 9 settembre, da dove annuncerà la chiusura della Mostra, e tutti i Leoni e i premi assegnati.

Al suo fianco, in entrambe le occasioni, il Direttore del Festival Alberto Barbera e il Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto. Saranno quindi undici le giornate in cui Caterina Murino sarà sotto ai riflettori della Mostra e sui red carpet, da cui potremmo ammirare tutti i look scelti dall’attrice. A tal proposito, in molti si chiedono quale sarà la maison scelta per i suoi outfit, e uno dei nomi più quotati è quello di Giorgio Armani, già stilista di Serena Rossi e Rocío Muñoz Morales, madrine della gara nel 2021 e nel 2022.

Dopo aver provato ad accedere alla facoltà di medicina, Caterina Murino inizia la sua carriera nel mondo della moda: nel 1997 si classifica quinta a Miss Italia, per poi firmare un contratto per l’agenzia di moda Paolo Tomei Models e approdare nel ’99 nella prima edizione di Passaparola. Sono questi gli anni in cui inizia anche a studiare recitazione presso la Scuola di Cinema e Teatro di Francesca De Sapio, ottenendo piccole parti in fiction come Le ragazze di Miss Italia di Dino Risi, Don Matteo e Orgoglio.

Nel 2002 debutta al cinema con Nowhere di Luis Sepúlveda, per poi lavorare in altre pellicole: tra i ruoli che l’hanno resa più celebre a livello internazionale quello della Bond girl Solange nel film Casino Royale. Tante anche le pellicole e le serie italiane, senza dimenticare il teatro: Il seme della discordia, di Pappi Corsicato, con Alessandro Gassmann, Isabella Ferrari e Martina Stella, Donne assassine, Il ritorno di Ulisse nei panni di Penelope, Se son rose di Leonardo Pieraccioni,  Il giudizio per la regia di Gianluca Mattei e Mario Sanzullo e, tra gli altri il recente Veneciafrenia, diretto da Álex de la Iglesia.

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