Il catacalling è un fenomeno serio quanto ancora sottovalutato, in cui apprezzamenti non richiesti sull’aspetto fisico delle persone vengono fatti passare per semplici “complimenti”, generando quindi anche frustrazione e confusione in chi li riceve.

In alcuni Paesi, come la Francia, è punito dalla legge, mentre in altri, come il nostro, non esiste una normativa a riguardo, rientrando nella più generica fattispecie della molestia; e a quanto pare l’Italia è uno dei Paesi ad altissimo tasso di catcalling, come testimoniano le parole dell’attrice, musicista e influencer Chiara King, che negli scorsi giorni, presente a Milano in occasione della Fashion Week, ha spiegato di esserne stata vittima più volte in pochissimo tempo.

“Non ho ricevuto molte volte catcalling nella mia vita e sono stata in tantissimi posti nel mondo, ma a Milano avete vinto: siete nella posizione numero uno – raccontava King nelle sue stories, ora non più visibili – All’improvviso non uno, non due, ma sette uomini mi hanno fatto catcalling nell’arco di trenta minuti. Trenta minuti nei quali indossavo una gonna cargo e una giacca di pelle, perché a Milano si gela e il mio viso era letteralmente l’unica cosa visibile”.

King ha inoltre aggiunto: “Ero fuori dal Duomo di Milano e un ragazzo si è avvicinato a me, senza alcuna vergogna mi ha chiesto ‘Posso chiederti di uscire?’. Io ho risposto di no, che sono fidanzata. E lui: ‘Ah ok, nessun problema, ma posso avere il tuo account Instagram?’. E io ero tipo: ‘Lo sapevo, lo sapevo’. Cos’hanno che non va questi ragazzi di Milano? Ragazze, per favore, ditemi: come affrontate voi questa situazione? Come vi comportate? Fate finta di non vederli e andate dritte per la vostra strada? O vi fermate a parlare con loro? Perché all’inizio può sembrare simpatico, ma dopo un po’ diventa fastidioso e vorresti solo che ti lasciassero in pace”.

Una delle affermazioni di King, tuttavia, sembra essere particolarmente problematica: “Non fraintendetemi -ha detto l’influencer – all’inizio ho pensato fosse una cosa carina. Sapete, un po’ di attenzioni, magari ero particolarmente carina e invece no, non sono speciale. Ho visto tutte le altre ragazze e mi hanno detto che è successo anche a loro”.

Spesso, alla base della difficoltà di una donna di riconoscere di aver subito catcalling, o dei suoi timori nel dire di averlo subito, c’è proprio l’idea di base che, se un uomo commenta il tuo aspetto fisico, significa che tu sia esteticamente piacente; un’idea piuttosto distorta per aumentare l’autostima – chi ci trova attraenti potrebbe scegliere decisamente un altro approccio, senza fischiare al nostro passaggio, suonare il clacson o lasciarsi andare a esternazioni anche scurrili – che tuttavia culturalmente ci è stata instillata e che ci porta, ancora adesso, a disconoscere il catcalling bollandolo alla stregua di semplici “complimenti”, con tanto di commenti tipo “Se fossi brutta nessuno te lo farebbe!”

Il catcalling non è motivo di orgoglio per le donne, senza previo consenso è sempre e solo una molestia.

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