Salme distrutte o spostate in altri loculi illegalmente: 16 arresti al cimitero di Cittanova
Finiti in manette, tra gli altri, anche l’ex custode del cimitero e tre amministratori di pompe funebri. Le estumulazioni illegali andavano avanti da anni.
Finiti in manette, tra gli altri, anche l’ex custode del cimitero e tre amministratori di pompe funebri. Le estumulazioni illegali andavano avanti da anni.
Sono sedici gli arrestati nell’operazione Aeternum, riguardante lo scandalo delle estumulazioni illegali di Cittanova. Per anni, infatti, nel cimitero del piccolo comune della provincia di Reggio Calabria le salme sarebbero state distrutte o spostate in altri loculi senza autorizzazione, per fare posto a nuove sepolture. Ora, l’area del cimitero interessata è stata sequestrata, e sono oltre 70 gli indagati.
Secondo gli inquirenti, i responsabili avrebbero creato una vera e propria organizzazione che portava avanti una “Gestione parallela e illegale del cimitero”, al cui vertice si troverebbero l’ex custode Salvatore Ligato e tre imprenditori locali, gestori di onoranze funebri. Lo scandalo era scoppiato nel 2018, quando un cittadino del comune di Cittanova aveva denunciato ai Carabinieri che all’interno del tumulo di un proprio parente vi era una seconda salma.
Ad oggi, sarebbero oltre 460 i corpi scomparsi. Tra i coinvolti, anche alcuni medici legali dell’Asp di Reggio Calabria, che avrebbero sottoscritto i verbali in base alle istruzioni ricevute da altre persone implicate, senza però recarsi di persona sul luogo per effettuare le visite necroscopiche necessarie.
Oltre a questo, sarebbero stati commessi illeciti anche nell’esumazione straordinaria del 2020, eseguita da un’impresa il cui responsabile risulta ora tra gli indagati: gli operai della ditta avrebbero fatto un lavoro approssimativo servendosi inoltre di un escavatore, il che avrebbe causato la rottura dei feretri. I resti sarebbero poi stati risotterrati mischiandosi al materiale di scarto proveniente dai lavori. Tre poliziotti della locale e un tecnico comunale, presenti sulla scena, non avrebbero fatto nulla per impedire che il lavoro venisse eseguito in queste modalità.
Arrestato anche l’ex arciprete Giuseppe Borrelli, il quale avrebbe dichiarato falsamente di essere il proprietario di alcune cappelle gentilizie del cimitero. L’organizzazione avrebbe poi effettuato delle ristrutturazioni e infine rivenduto i loculi ai privati cittadini, dopo aver soppresso oltre un migliaio di salme.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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