Nel cimitero di Poggioreale a Napoli un edificio di una congrega di quattro piani, la Cappella della Resurrezione, è crollato, lasciando salme in vista e bare pericolosamente in bilico pronte a cadere giù. Si tratta di una zona del cimitero diversa da quella del precedente crollo, avvenuto il gennaio scorso.

La zona del crollo, ora recintata e transennata, si trova a monte del cimitero di Poggioreale: la costruzione crollata è collocata accanto al nuovo forno crematorio a Porta Balestrieri, in via Santa Maria del Pianto. Tante le bare, una decina accertata, che con il crollo rischiano di cadere giù, e molte salme sono rimaste senza protezione, perfettamente visibili.

Al momento del crollo non vi erano parenti dei defunti in quanto la chiusura è prevista alle 13,30“, ha dichiarato alla stampa l’assessore del Comune di Napoli al Verde con delega ai Cimiteri Vincenzo Santagada, spiegando che il crollo è stato preceduto da un boato secco e le telecamere, poste lateralmente all’area interessata, hanno rilevato una fitta nube di polvere. “Come Amministrazione stiamo provvedendo a tutti gli adempimenti necessari“.

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, la Polizia locale e i Servizi comunali. Il comune ha fatto sapere che adesso tutta l’area del Monumentale è interdetta e le autorità stanno predisponendo un’ordinanza di chiusura del cimitero.

Il segretario generale dell’Associazione italiana imprese funebri, Gennaro Tammaro, ha commentato alla stampa che l’incidente ha cancellato “anni di storia e di memorie” di Napoli a causa della sufficienza umana: “Chiediamo risposte rapide e certe, e che le istituzioni facciano immediatamente tutto quello che è in loro possesso per arginare questo scempio immane“.

Il luogo del crollo è ben distante dall’area in cui si verificarono i crolli del 4 e 5 gennaio scorsi, sui quali è stata aperta un’indagine della procura con l’emissione di 20 avvisi di garanzia.

I crolli di gennaio scorso erano avvenuti nella notte, interessando l’edificio di tre piani di una congrega in prossimità dell’emiciclo della parte più antica del cimitero. Un centinaio circa i loculi che furono danneggiati.

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