Il Messico ha la sua prima presidente donna nella storia: Claudia Sheinbaum Pardo, 61 anni, della coalizione di sinistra Seguimos Haciendo Historia, fisica e ingegnera energetica.

Le elezioni in Messico si sono concluse questa notte, e hanno visto un’affluenza straordinaria di 99 milioni di elettori ed elettrici. Claudia Sheinbaum, ex capo del governo di Città del Messico, è la prima donna a guidare il maggior Paese di lingua spagnola al mondo, secondo il sondaggio dell’istituto Enkoll.

Claudia Sheinbaum è ebrea, nipote di immigrati dalla Lituania e Bulgaria, e figlia di scienziati che parteciparono alle rivolte studentesche del 1968. La scienziata ha contribuito a fondare Morena, il partito di sinistra che nel 2018 ha ottenuto la vittoria di Andrés Manuel López Obrador (che quest’anno conclude il mandato), mettendo fine a decenni di governo di centrodestra.

Il centrosinistra ha ottenuto anche il governo di Città del Messico, con la candidata Clara Brugada.

Le elezioni, inoltre, hanno visto una battaglia tutta al femminile, con Claudia Sheinbaum impegnata contro la candidata del fronte d’opposizione Fuerza y Corazon, Xochitl Galvez. Scheinbaum, comunque, ha ottenuto una vittoria netta, che ha confermato i pronostici.

I collaboratori di Claudia Sheinbaum la chiamano “la doctora”, soprannome che indica perfettamente il suo stile di leadership, basato sull’osservazione scientifica e sull’analisi dei dati. Scheinbaum ha conseguito il dottorato di ricerca in ingegneria energetica presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) ed è autrice di oltre 100 articoli e due libri su energia, ambiente e sviluppo sostenibile.

Claudia Sheinbaum ha anche contribuito al Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici e nel 2018 è stata inserita nell’elenco delle 100 donne più influenti e ispiratrici della BBC.

Entrata in politica nel 2000, Claudia Sheinbaum assumerà l’incarico di presidente a ottobre e ha promesso di seguire le politiche sociali del suo predecessore. Dal 2018, infatti, in Messico l’economia si è stabilizzata e ci sono 5 milioni di poveri in meno, nonostante la violenza sia ancora a tassi molto alti, con i cartelli della droga che controllano le tratte dei migranti.

Non solo in Messico: anche l’Islanda ha una nuova presidente donna, l’imprenditrice Halla Tómasdóttir, 55 anni, che si è aggiudicata la sfida tutta tra donne per la presidenza contro l’ex premier ecologista Katrin Jakobsdóttir, che era data per vincente, e la direttrice dell’agenzia energetica statale Halla Hrund Logadóttir.

Secondo i dati del Women and Foreign Policy Program, che ogni anno definisce la presenza femminile al potere in tutto il mondo, i Paesi con donne al potere sono 25 su 194, al marzo 2024.

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