L'ultimo post di Clelia Ditano, morta a 25 anni cadendo nel vano dell'ascensore guasto
Una tragedia che ha interrotto la vita della venticinquenne, caduta dal quarto piano perché la cabina dell'ascensore non era salita.
Una tragedia che ha interrotto la vita della venticinquenne, caduta dal quarto piano perché la cabina dell'ascensore non era salita.
L’ultimo post pubblicato su Instagram poche ore prima di morire, cadendo nel vuoto dal quarto piano del palazzo in cui abitava. “A quello che verrà”, scriveva Clelia Ditano, morta a 25 anni il 1° luglio per un tragico incidente, avvenuto in una palazzina di proprietà di Arca (Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare) Nord Salento, situata in via Piave, a Fasano, in provincia di Brindisi.
Impiegata presso un B&B locale, dove si occupava delle pulizie, amante dello sport e di Blanco, Clelia Ditano, secondo quanto si apprende dalle prime ricostruzioni, sarebbe uscita di casa per chiamare l’ascensore ma, quando ha aperto la porta, la cabina non era salita, fermandosi al primo piano, e lei sarebbe precipitata nel vuoto, schiantandosi sul tetto della stessa.
Ditano sarebbe rientrata in casa per lasciare alcune cose, per poi scendere di nuovo, e proprio in quei pochi secondi si è consumata la fataled tragedia; per recuperare il corpo della giovane sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, oltre al personale dello Spesal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro. A dare l’allarme erano stati i genitori, che non avevano visto la figlia rincasare, e proprio sulla base della loro testimonianza i carabinieri di Fasano stanno cercando di stabilire la probabile ora della morte, e di capire se l’incidente possa essere avvenuto nella notte.
Giuseppe Ditano, padre della ragazza, ha rilasciato ai cronisti poche parole: “Era una ragazza solare. Aveva tanti sogni tra cui prendere la patente ed essere autonoma. E sicuramente anche sposarsi. Ora quei sogni sono stati spezzati. Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera – ha aggiunto – Questa mattina vedendo che non era in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore. Ho capito subito che era successo qualcosa ed abbiamo lanciato l’allarme”.
Tanti i messaggi di cordoglio lasciati sul profilo Instagram della ragazza, la cui morte ha sconvolto l’intera comunità di Fasano: “Non si può e non si deve morire così,” scrive il giornalista Gabriele Parpiglia; l’amica Alessia, invece, la saluta così: “Ciao amica mia… Assurdo che tu te ne sia andata così, una ragazza piena di vita, con cui mi sono divertita tanto… Riposa in pace pupa mia,ti voglio bene”.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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