L’osservazione delle farfalle, o Butterfly Watching, è molto più di un semplice hobby: può essere una pratica benefica per il benessere psicologico e emotivo. Questa attività coinvolge l’osservazione delle farfalle nel loro ambiente naturale, immersi nella bellezza e nella tranquillità della natura.

Ci sono diverse ragioni per cui l’osservazione delle farfalle può fare così bene alla psiche umana. Innanzitutto, l’esperienza di immergersi nella natura e concentrarsi sull’osservazione delle farfalle può essere un’opportunità per rilassarsi e liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane. Il contatto con la natura è noto per ridurre lo stress e promuovere la sensazione di calma e tranquillità.

Inoltre, l’osservazione delle farfalle può essere un’esperienza estremamente gratificante e appagante dal punto di vista emotivo. Le farfalle sono creature delicate e affascinanti, simboli di trasformazione, libertà e bellezza. Vedere una farfalla volare liberamente nel suo ambiente naturale può suscitare sentimenti di meraviglia, stupore e gratitudine per la bellezza del mondo che ci circonda (che troppo spesso dimentichiamo).

Oltretutto, l’osservazione delle farfalle può essere un’attività che favorisce la consapevolezza e la mindfulness. Mentre si concentra sull’osservazione delle farfalle, ci si può trovare nel momento presente, completamente immersi nell’esperienza sensoriale del momento.

“Le persone sono affascinate da questo animale, intanto perché è innocuo, e poi perché osservarlo fa bene, trasmette leggerezza e serenità”, ha spiegato a Vanity Fair Matteo Serafini, naturalista e zoologo. “Non a caso, il termine “psiche”, che in greco significa “anima”, è collegato alla farfalla; per questo nei monumenti antichi l’anima è rappresentata spesso con ali di farfalla. Da qui l’analogia anima-farfalla, o soffio vitale sfuggito all’uomo in punto di morte”.

Ma dove e quando è preferibile fare Butterfly Watching? “Qualsiasi ambiente, anche cittadino, andrà bene: è chiaro che più fiori e piante vi sono, più avrete fortuna nel poterne vedere di diverse e numerose”, ha detto Serafini. “Poi tra la primavera e l’autunno, l’orario migliore è quello centrale del giorno, tra le 12 e le 14, quando escono per nutrirsi, per poi ritirarsi dopo le 16 e dedicarsi ad attività più proficue, come il corteggiamento o il riposo. Insomma, come vedete, non sono molto diverse da noi esseri umani”.

Per quanto riguarda il retino, “va passato con gesto deciso intorno alla farfalla e poi, girando il polso, va chiusa l’entrata. Così l’insetto rimane all’interno e lo si può osservare da vicino. Una volta osservato, si riapre l’imboccatura e la farfalla può fuoriuscire”. Ma c’è una raccomandazione: “consiglio di usarlo in presenza dell’esperto o dopo aver fatto un po’ di pratica, se no l’uso improprio rischia di tramortire o danneggiare l’animale”.

E ha concluso: “È bello pensarsi farfalle: se cominciamo a conoscerle meglio, impareremo a rispettarle di più. Questo è il mio obiettivo, come naturalista e come uomo”.

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