Concetta Marruocco, la donna uccisa dall'ex lo aveva denunciato: abusi per 20 anni

In seguito all'esposto della vittima, a lui era stato imposto il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico. L’uomo era già a processo per maltrattamenti familiari.

Concetta Marruocco è stata uccisa nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 ottobre 2023 dall’ex marito Franco Panariello nella sua casa di Cerreto d’Asti (Ancona), dove è stata raggiunta dall’uomo, da cui era separata, ma che era ancora in possesso di un mazzo di chiavi. I rapporti tra i due erano però tutt’altro che buoni, anzi la donna lo aveva anche denunciato, proprio per questo lui ora era sotto processo presso il Tribunale di Ancona.

In seguito all’esposto presentato dalla vittima, a lui era stato imposto il divieto di avvicinamento e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, proprio per questo le forze dell’ordine dovranno cercare di capire cosa non abbia funzionato nella rete di protezione che doveva essere garantita alla 53enne. La sua storia era nota anche all’Associazione Artemisia, che gestisce lo sportello antiviolenza di Fabriano a cui da marzo lei si era rivolta per chiedere aiuto e che ora definisce questo femminicidio come “una morte annunciata”.

“Alle forze dell’ordine non è arrivato alcun segnale di allarme dal braccialetto elettronico“, questa è la versione data dai carabinieri.

Uno dei dubbi che dovranno essere chiariti riguarda proprio il braccialetto, non si sa infatti se sia stato manomesso volontariamente o se non abbia funzionato a dovere. Il legale dell’uomo non riesce darsi una spiegazione: “Non sappiamo perché non abbia funzionato il braccialetto elettronico — sono le parole del legale riportate da Tgcom24In ogni caso è una cosa grave, perché si poteva evitare questo tragico epilogo”.

Solo poco tempo fa, a settembre 2023, Concetta Marruocco, infermiera apprezzata in zona, si era presentata in aula al Tribunale di Ancona nel processo in cui era implicato l’uomo per parlare dei 20 anni di abusi che avrebbe subito tra le mura domestiche ripetutamente: lei avrebbe riferito di botte, insulti, mobili fatti a pezzi durante gli scatti di ira, offese continue e atteggiamenti violenti anche per le scelte relative all’identità di genere di uno dei figli. Non solo, lui avrebbe tentato di strangolarla, oltre ad averla violentata quando lui era ubriaco. Le sue parole avevano spinto il pm Andrea Laurino a modificare il capo di accusa nei suoi confronti, chiedendo di inserire anche lo stupro. Panariello aveva iniziato un percorso presso un centro di salute mentale, ma ha sempre respinto ogni accusa.

Oggi il 55enne, originario di Torre del Greco come Marruocco, è stato trasferito nel carcere di Montacuto ad Ancona, con le accuse di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela e dalla premeditazione, contestazione nata perché al momento dell’aggressione lui aveva portato con sé un coltello, usato come arma del delitto.

 

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