Costringe la compagna a tatuarsi il suo nome sul volto: condannato

Sei anni di reclusione in via definitiva per il 41enne romano. Nel 2019 minacciava la donna, picchiava lei e i suoi familiari e le infliggeva torture psicologiche, come quella di obbligarla con la forza a leggere le Sacre Scritture.

Dopo una lunga serie di abusi, aveva costretto l’ex a farsi tatuare il suo nome, “Andrea”, sopra l’arcata sopraccigliare destra. Un segno permanente sulla pelle a voler dimostrare di possedere la donna davanti al mondo intero. L’11 maggio 2022 è arrivata la sentenza in terzo grado di giudizio che ha condannato Andrea Lombardi a sei anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

Il 41enne romano ha fatto vivere l’inferno alla donna con cui aveva una relazione nel 2019. La minacciava, picchiava lei e i suoi familiari e le infliggeva torture psicologiche, come quella di obbligarla con la forza a leggere le Sacre Scritture, il Vangelo e la Bibbia.

L’uomo era stato portato a processo dopo una denuncia per aver aggredito la donna – l’ennesimo sopruso che le aveva inflitto – in un luogo pubblico, un bar. A due anni e mezzo dai fatti è arrivata la sentenza definitiva della Cassazione. Ora, condannato in via definitiva, Andrea Lombardi sta scontando la sua pena nel carcere di Frosinone.

I due si erano conosciuti su Facebook, scambiandosi dei messaggi, e poi era iniziata la loro relazione, tossica e pericolosa. Lui romano, lei di Rieti avevano deciso di andare a convivere.

La donna, come riporta il quotidiano il Messaggero, era ridotta in uno stato di dipendenza, quasi di schiavitù, viveva in un clima di terrore, vessata dalle richieste sempre più assurde di Lombardi. Come quel tatuaggio – un marchio di proprietà – in pieno volto, per esternare il potere totalizzante che voleva avere su di lei.

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