“Volete lavorare? Studiate poco”. La lettera degli industriali fa discutere

Una lettera aperta firmata dal presidente degli industriali di Cuneo ha aperto una polemica in Confindustria in quanto consigliano una formazione incentrata sulle reali occupazioni rispetto agli ideali.

Meno liceo e più istituiti professionali, meno laureati e più tecnici operai specializzati. Confindustria Cuneo, in una lettera indirizzata ai giovani, lancia un appello dopo aver preso in considerazione i dati che arrivano dal mercato del lavoro. Nella lettera aperta rivolta a tutte le famiglie, l’organizzazione sottolinea che, in base alle proprie ricerche, nei prossimi anni si apriranno, nel territorio, 40mila nuove posizioni lavorative rivolte a tecnici e operai specializzati. In rapporto minore serviranno le altre figure professionali che magari prevedono una formazione e un percorso di studi più lungo e articolato.

In questi giorni infatti si aprono le iscrizioni alla scuola superiore per molte famiglie, e gli industriali hanno voluto aiutare i genitori a dipanare la matassa di una delle prime scelte di vita importanti per un adolescente. Ovviamente la scelta dell’indirizzo dovrà tenere conto delle caratteristiche del ragazzo ed è giusto che ognuno segua le proprie aspirazioni senza però imporre una laurea a tutti i costi.

Tra gli operai specializzati c’è un mestiere più richiesto degli altri: il saldatore, che sembra essere una figura molto ricercata e con uno stipendio molto alto.  Un’indicazione che sembra strizzare l’occhio al mondo dell’industria, ma che può essere vista anche come una provocazione per riflettere bene sulle scelte formative e quindi sul proprio futuro.

Non sono mancate le polemiche e le reazioni alla lettera che ha una visione dello studio utilitaristica per il lavoro, citiamo il tweet di Carmine Tomeo che riassume bene le principali accuse.

Questa la lettera completa, come pubblicata sulla pagina Facebook di Confindustria Cuneo.

Nel 2017 le aziende cuneesi nel loro complesso, presi in considerazione industria, artigianato, commercio, agricoltura e servizi, hanno dichiarato di assumere circa 40.000 nuovi lavoratori – si legge nella lettera – Di questi, il 38% sono operai specializzati, il 36% tecnici specializzati nei servizi alle aziende, il 30% addetti agli impianti e ai macchinari. Il resto, marginale, sono gli altri ruoli aziendali, che sebbene fondamentali ed irrinunciabili, occuperanno poche unità.

Il nostro dovere è quello di evidenziarvi questa realtà. Perché queste sono le persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il periodo di studi. Poi la scelta sarà vostra e dei vostri ragazzi e qualsiasi percorso scolastico individuerete, avrete fatto una buona scelta perché tutte le scuole della nostra Provincia sono eccellenti e qualificate.

 

Sarà, ma certo le parole della sezione cuneese di Confindustria sono completamente in controtendenza con chi ci ha sempre detto “Studia, se vuoi lavorare!”. Chissà a questo punto dove sta la verità…

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