In Italia, i contagi da Covid sono in aumento, con oltre 13.000 nuovi casi registrati nell’ultima settimana, rispetto agli 11.000 della precedente.

Questo incremento è in parte attribuibile al ritorno a scuola e all’inizio della stagione autunnale, fattori che stanno favorendo la diffusione del virus. Tuttavia, ciò che sta destando maggiore preoccupazione tra gli esperti è la variante Xec, una sottovariante del coronavirus rilevata per la prima volta a Berlino lo scorso giugno, che sta crescendo a un ritmo allarmante a livello globale.

Xec un ibrido tra le varianti Omicron KS.1.1 e KP.3.3, presenta caratteristiche che la rendono particolarmente trasmissibile. Secondo il virologo australiano Mike Honey, questa variante sta crescendo del 3,8% al giorno, il che corrisponde a un aumento settimanale del 27%.

Il vantaggio di crescita di Xec la rende attualmente la variante con la diffusione più rapida mai osservata, superando persino altre varianti competitive come JN.1. Fortunatamente, i sintomi di Xec sembrano essere simili a quelli delle precedenti varianti Omicron, con febbre, mal di gola, tosse e stanchezza.

Nonostante non sembri causare forme più gravi della malattia, il problema principale rimane la sua alta trasmissibilità, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, dove si prevede che possa diventare dominante nei prossimi mesi.

Il contesto è reso ancora più complesso dall’arrivo della stagione influenzale. Gli esperti prevedono che il picco dell’influenza coinciderà con il periodo natalizio, e proprio per questo motivo raccomandano di vaccinarsi quanto prima, preferibilmente con una doppia somministrazione che copra sia il Covid sia l’influenza stagionale.

Lo scorso inverno, circa 15 milioni di italiani sono stati colpiti da sindromi simil-influenzali, creando una forte pressione sul sistema sanitario. La vaccinazione rappresenta la strategia più efficace per prevenire sia l’influenza che le complicazioni gravi derivanti dal Covid, riducendo il rischio di ospedalizzazioni e decessi, soprattutto per le persone più vulnerabili.

In Italia, la campagna vaccinale 2024-2025 prevede l’uso del vaccino Cominarty JN.1 di Pfizer, aggiornato per contrastare varianti come JN.1, che è strettamente imparentata con Xec. Anche se il vaccino non è specificamente mirato a Xec, esso offre una buona protezione contro le forme gravi della malattia.

Le autorità sanitarie sottolineano l’importanza di proteggersi non solo per se stessi, ma anche per contribuire alla riduzione della trasmissione e alla protezione delle fasce più deboli della popolazione.

La combinazione di Covid e influenza rappresenta una sfida per il sistema sanitario, con sintomi spesso sovrapposti che rendono difficile distinguere le due malattie. Tuttavia, grazie alle campagne di vaccinazione in corso, ci si augura di poter contenere gli effetti più gravi di entrambe le infezioni, minimizzando il loro impatto durante i mesi più critici dell’anno.

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