Cracco apre il nuovo ristorante in Galleria a Milano
È ufficiale: domani, 21 febbraio, Carlo Cracco apre il suo nuovo ristorante in Galleria, a Milano, proprio in concomitanza con la settimana milanese della moda.
È ufficiale: domani, 21 febbraio, Carlo Cracco apre il suo nuovo ristorante in Galleria, a Milano, proprio in concomitanza con la settimana milanese della moda.
È ufficiale: domani, 21 febbraio, Carlo Cracco apre il suo nuovo ristorante in Galleria, a Milano, proprio in concomitanza con la settimana milanese della moda. Nell’attesa dell’apertura dei battenti del nuovo locale di chef Cracco, ecco tutto quello che sappiamo sinora.
Come riporta Dissapore, il nuovo ristorante si chiama semplicemente Ristorante Cracco con ingresso principale, appunto, in Galleria, ma con la possibilità – per ospiti di eventi privati – di entrare dal retro con accesso in via Silvio Pellico 6 e ascensore che porta all’ultimo piano dell’edificio.
Il ristorante Cracco in Galleria ha superficie totale di 118 metri quadrati, comprensivi del “Salone Particolare” che si trova nel sottotetto. Le cucine totali sono invece quattro, una per piano. La cucina è aperta a tutte le ore: dalla prima colazione fino al dopocena. E i prezzi? Si va dai 20 ai 50 euro per caffetteria e bistrot arrivano ai 120/200 euro per ristorante.
Molta importanza è stata data alla cantina, dove sono disponibili fino a 2 mila referenze di vino. Le bottiglie, oltre ad essere servite in tavola, possono essere anche acquistate per l’asporto.
Al piano terra si trova la Caffetteria Bistrot con dehors, al primo piano il ristorante vero e proprio che può tenere fino a 50 coperti. Un ambiente luminoso, con 8 finestre.
Al secondo piano il “Salone Particolare”, uno spazio studiato principalmente per accogliere ricevimenti ed eventi speciali. Ci sarà anche un’area ad hoc per i fumatori, chiamato “il fumoir”. Al terzo piano il laboratorio di pasticceria, non accessibile al pubblico ma riservato ai dipendenti del ristorante.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
Cosa ne pensi?