Daniela Collu e quei "Ti preferivo quando eri grassa"
I commenti social colpiscono tutti ma siamo davvero sicure di avere il diritto di farli?
I commenti social colpiscono tutti ma siamo davvero sicure di avere il diritto di farli?
Commenti ben poco eleganti, commenti non voluti, quei “eri meglio grassa“, “quel vestito non ti sta bene“. Chi posta frequentemente sui social network si sarà sicuramente imbattuto in questo tipo di considerazioni, spesso proferite da chi in realtà non ci conosce per nulla. Non che il legame che abbiamo con qualcuno dia a quest’ultimo la possibilità di giudicarci in qualche modo, ovvio. Eppure il più delle volte queste opinioni molto poco velate sono scritte da chi non conosce neppure il nostro colore preferito. A questo proposito, circa l’argomento delle critiche e delle considerazioni postate sul web, si è voluta esprimere Daniela Collu, conduttrice televisiva conosciuta principalmente per il programma Strafactor, condotto nel 2017 con Elio, Drusilla Foer e Jake La Furia.
La donna, nel dicembre 2017, ha infatti spiegato – attraverso un lungo articolo scritto da lei stessa sul magazine online Vice – la sua personale esperienza non solo sui social network ma, soprattutto, con chi interagisce attraverso essi.
Sui social non ho mai avuto numeri eccezionali, soprattutto se ci riferiamo ai criteri attuali che definiscono tweetstar e influencer. Ma nel mio piccolo ho potuto sperimentare un po’ di popolarità virtuale che porta con sé – inevitabilmente – un’invasione dello spazio personale abbastanza destabilizzante. Commenti maliziosi, foto di genitali, pareri estetici espressi ferocemente.
Ha cominciato così la giovane trentacinquenne nello scritto, argomentando un problema sempre più presente sul web: sì, si tratta dei commenti, ma di un tipo particolare. Quelli volti a far soffrire, a entrare in modo del tutto invadente nella sfera intima della persona. Chi, in fondo, scorrendo il profilo Twitter o Instagram della propria star preferita non si è sentita quasi connessa con lei? I social, nel loro piccolo, riescono infatti a legarci in un qualche modo con il mondo lucente dei vip, delle star di Hollywood o, più semplicemente, con il nostro idolo del momento. Scriviamo commenti, mettiamo “cuori” alle loro foto attraverso Instagram, ma ci siamo mai soffermate a pensare cosa davvero a cosa la popolarità può portare? Quanto i commenti – i nostri, quegli degli altri utenti – pesino inevitabilmente sulla persona a cui li stavamo ponendo, famosa o meno che sia?
Non importa se non ci siamo mai incontrati, se è la terza volta che mi vede in tv e non sa bene che lavoro faccio: un certo tipo di follower deve comunicarmi le sue imprescindibili opinioni su di me. E se sei una donna, e se non rispetti i canoni televisivi, queste opinioni il più delle volte hanno a che fare con l’aspetto fisico.
Ha continuato nella sua spiegazione Daniela Collu, spiegando inoltre qual è il filo conduttore che lega ogni commento all’altro: l’aspirazione alla bellezza ideale, quella quasi impossibile da raggiungere.
Il fil rouge che lega questi commenti è l’onnipresente aspirazione a essere il più belle possibile. Sfruttare ogni striminzita occasione di sembrare più slanciata, più magra, più seducente, più elegante. Essere, insomma, sempre la versione migliore possibile di se stesse.
Un’aspirazione davvero impensabile per la conduttrice che, come spiega nello stesso articolo pubblicato su Vice, sostiene un modello di donna “non convenzionale”. Eppure i taglienti commenti di Instagram sono lì, a ricordarle che se il corpo lo ha, allora deve metterlo in mostra, quasi fosse un obbligo tacito dell’essere popolare.
Questo postato è uno di altre numerose considerazioni non volute che la donna riceve ogni giorno sul suo profilo Instagram.
Anche se conduco Strafactor (che è un programma comico), anche se è evidente che non sono stata scelta per il mio aspetto (o almeno non in prima battuta), […] comunque con un tubino elasticizzato starei meglio.
Permettersi un indumento per me ha sempre avuto a che fare con i soldi, cioè con il poter pagare quella gonna o quella maglietta. Invece Instagram mi ricorda che dipende dal corpo. Le mie cosce non solo possono, ma meritano di essere mostrate! Sono uno spettacolo piacevole per il pubblico, quindi vai di mini inguinale anche se poi sono a disagio, […] anche se mi è venuto il ciclo quel giorno e non ho voglia di mettere nulla che non sia un pigiama.
Spiega la conduttrice, analizzando inoltre cos’è che spinge questi follower a commentare con apprezzamenti davvero poco “galanti” – alcune volte con insensato disprezzo, altre volte invece con una malizia davvero indecente. È la “confidenza virtuale” il fulcro del problema, quella sorta di illusione di cui parlavamo in precedente che sembra connetterci in qualche modo con il nostro interlocutore anche se non sappiamo nulla della sua vita ma ci ostiniamo a crederlo.
Nessuno sa davvero gestire la linea di confine tra cosa ci interessa e cosa ci riguarda nel nostro ruolo di follower. Questo fenomeno si manifesta con la frase: “Eh, ma sei un personaggio pubblico, ti esponi al giudizio“.
Secondo la mente di numerose persone se si è un personaggio pubblico allora ci si espone automaticamente al patibolo sociale.
Ed ecco la carrellata di commenti negativi circa il proprio aspetto fisico, sull’acconciatura, sui vestiti scelti. Considerazioni che, però, spesso e volentieri sono indirizzati unicamente a una persona di sesso femminile. “Vi sfido ad andare sui profili di Fiorello o Jovanotti e trovare la stessa quantità di commenti“: con queste parole Daniela Collu ha espresso la considerazione che stavamo pensando tutte quante in questo esatto istante. Il patibolo sociale è spesso (ma non sempre) indirizzato unicamente alle donne. Alcuni esempio? Proviamo a pensare alle accuse di Photoshop sulle foto della showgirl Belen Rodriguez o gli insulti sul peso a Vanessa Incontrada o, ancora, le disgustose considerazioni sull’outfit di Claudia Gerini durante una puntata di Sarà Sanremo. Tre nomi di una lista lunga, lunghissima che non smette mai di aumentare.
Ma non è finita: altri follower trovano il coraggio di scriverle che la “preferivano quando era grassa“.
In Italia se sei donna e lavori in TV hai due scelte: essere bona o essere simpatica. Le due cose non sono contemplate contemporaneamente, o perché non ti prendono sul serio o perché disorienti il pubblico che non sa bene in quale casella inserirti. […] Secondo molti dei miei commentatori devo stare a attenta a non diventare grassa inguardabile ma neanche magra e in forma.
Commenti assurdi che, screenshot dopo screenshot, ci fanno capire davvero che si sta perdendo quasi completamente la propria intimità sui social. Bisognerebbe quindi riflettere, farlo sul serio, pensare cosa di ciò che guardiamo dietro di schermi è reale e cosa invece no, cosa è meglio condividere, cosa mantenere privato. Questo Daniela Collu lo sa bene e lo spiega lei stessa:
È un terreno scivoloso (i social, ndr.): cosa di quello che vedo online su un personaggio racconta davvero di lui e cosa invece fa parte dell’autopromozione? Cos’è appropriato condividere della propria vita? Cosa è opportuno commentare delle vite degli altri? Ma soprattutto ha senso pensare di essere davvero “vicini” a qualcuno solo perché guardiamo le sue giornate da uno schermo?
Certo, a prescindere da tutto Daniela, a differenza di molte altre per cui l’accettazione social – o meglio social – rappresenta un vero e proprio cruccio, ha imparato col tempo a fregarsene delle critiche o degli apprezzamenti esagerati, di qualunque tipo, ha fatto pace col proprio corpo e oggi può dire di piacersi così com’è, come ribadito in uno degli ultimi post Facebook.
[…] L’Estetista Cinica qualche giorno fa ha lanciato una campagna #kulolibero con vere chiappe, vere celluliti, vere donne che fanno vere vacanze.
Il mio contributo è qui, nella panzetta che mai se ne andrà, che resta fedele anche ora che il mio fisico è molto diverso e ho cambiato alimentazione e stile di vita. Non sono incinta, non bevo birrette, faccio addominali e sto abbastanza attenta a cosa mangio, ma ho 35 anni e questo è il mio corpo, certo me ne cruccio un po’ ma poi torno a godermi la spiaggia, e va bene così.
Uno spunto di riflessione per tutte le prossime volte che apriremo Instagram o Facebook con la voglia di commentare.
Simona Cecilia, 22 anni. Amante del teatro, della musica e della scrittura. Nerd senza possibilità di redenzione con una strana ossessione per i gatti e il colore rosa.
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