La 39enne, aggredita con un coltello lo scorso gennaio nel parcheggio di un supermercato, è stata ascoltata in Procura, dichiarando i suoi timori per quando il marito uscirà dal carcere di Bergamo, dove si trova attualmente.
Lo scorso 6 gennaio venne colpita ripetutamente con un coltello fuori da un supermercato Lidl a Seriate, e oggi Daniela Manda, dopo settimane di convalescenza, è pronta a parlare con gli inquirenti dell’aggressione subita dal marito Daniel Manda.
Ascoltata dalla pm Emma Vittorio, la 39enne, dimessa lo scorso 13 gennaio dal Papa Giovanni di Bergamo, dove era arrivata in prognosi riservata dopo le 14 coltellate ricevuto dal consorte, ha detto di avere paura “perché quando uscirà dal carcere non so cosa succederà”.
A difenderla da Manda erano stati alcuni clienti del supermercato, che avevano fermato l’aggressione, ora in carcere a Bergamo, con dei sassi lanciati nella sua direzione, prima che un militare in borghese e un altro avventore riuscissero a disarmarlo.
In Procura la donna ha fornito la ricostruzione di quanto accaduto quella mattina nel parcheggio; il marito, spiega, non aveva accettato la separazione, e premeva perché lei ci ripensasse. “Non accettava che avessi iniziato un lavoro come magazziniera. E in più si era fissato che io mi vedevo con un altro. Non era vero, ma a un certo punto, esasperata e nella speranza che desistesse, gli ho detto che, sì, avevo un altro”.
Già lo scorso novembre l’uomo aveva patteggiato due anni e 4 mesi per maltrattamenti nei confronti della moglie; non c’erano state aggressioni fisiche, ma minacce e pedinamenti che avevano tuttavia portato il giudice all’emissione della misura cautelare e all’allontanamento dalla casa famigliare, anche se in realtà era stata Daniela Manda a trasferirsi, sola, a Seriate, mentre lui era rimasto con i figli nell’abitazione di Pedrengo.
Gli era stato applicato il braccialetto elettronico, poi revocato dopo che Manda aveva rimesso la querela.
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