Ha scoperto lo stesso giorno di essere incinta e di avere un tumore al quarto stadio, e ha fatto la sua scelta, decidendo di non sottoporsi alle terapie per poter portare avanti la gravidanza. Così, qualche giorno fa, si è spenta Deborah Vanini, 38enne di Como che a settembre era riuscita a dare alla luce la sua bambina, Megan, nata prematura.

“Oggi il cielo ha guadagnato una stella, ma qui per noi il vuoto è immenso – ha scritto su Facebook l’amica Katia Gianquinto per salutarla, nel giorno dei funerali, svoltisi ieri nella chiesa di San Giuseppe in Como – Hai sempre illuminato la vita di chiunque ti fosse accanto con il tuo sorriso, la tua dolcezza e la tua positività contagiosa. Sei stata una sorella per me, una presenza unica e speciale, bella come il sole e dolce come pochi. Non dimenticherò mai il tuo modo di vedere il mondo, il fantastico mondo di Debby, sempre con il cuore aperto e l’anima leggera”.

Dopo la nascita della sua bambina Vanini aveva deciso di raccontare la sua storia, su Facebook.

“Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al 4 stadio. Uno shock – scriveva la donna nel post – Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti.
Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno.
Da lì il buio.
Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale , visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza.
Scelte.
Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi… Ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me, a noi”.

Vanini raccontava ancora di essersi affidata allo staff del Niguarda e di aver scelto, con il supporto della famiglia e del compagno Massimo Chinaglia, di proseguire con la gravidanza; un parto prematuro, a settembre, non programmato, che le ha causato una tromboembolia al polmone che ha aggravato le sue condizioni.

“Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18.09.24, alle h 12.15, si chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1.900kg. Ora, vedremo di attrezzarci per il secondo, anche se più impegnativo. Ma ce la metteremo tutta!”.

Purtroppo, le speranze per la mamma comasca si sono interrotte qualche giorno fa, con la sua morte.

“Chissà per quanto tempo potrò guardarti – scriveva in un altro post festeggiando il primo mese della sua bambina – Ogni mese, giorno, ora, sono un prezioso dono. Non diamolo mai per scontato. Farò di tutto e lotterò per guardarti il più a lungo possibile”.

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