La storia di Dolores Ibárruri Gómez, esempio d'emancipazione femminile

Conosciuta come la "Passionaria" per via dello pseudonimo con cui scriveva gli articoli contro la dittatura di Franco, è considerata una "femminista ante litteram". Militante del Partito Comunista spagnolo, morì a Madrid il 12 novembre del 1989.

Il 12 novembre del 1989 moriva una delle icone che nel Novecento hanno più fieramente lottato per emergere, in un mondo dove imperversava il patriarcato e in cui non c’erano spazi fuori dalla dimensione domestica per la donna. Dolores Ibarruri, nata Isidora Ibarruri Gomez in Spagna in un piccolo comune della Castiglia nel 1895, è stata prima di tutto una comunista, ma rappresenta anche un simbolo per la storia dell’emancipazione femminile.

Ottava di undici figli, scelse di rompere gli schemi che all’epoca erano consolidati e ben lontani dall’essere scardinati e diventò una militante operativa del Pce (Partito comunista spagnolo). Sposò un minatore e attivista ed ebbe con lui sei figli, ma non si piegò mai alla logica della madre e moglie protettrice del focolare. Anzi, iniziò anche a scrivere articoli per il quotidiano dei minatori, El Minero Vizcaino, firmandoli con lo pseudonimo di Pasionaria.

Un soprannome che conservò per tutta la vita e che scelse per via del suo significato: fiore della passione. Il suo primo primo pezzo, infatti, fu pubblicato durante la Settimana Santa. Nel 1930 fu eletta nel comitato centrale del partito e si trasferì a Madrid, dove divenne editrice del giornale vicino ai lavoratori, Mundo Obrero e dove condusse importanti battaglie per il miglioramento della condizione femminile. Nel 1936, allo scoppio della Guerra civile spagnola, divenne uno degli avversari più fieri del franchismo e coniò il celebre slogan, ancora utilizzato nelle manifestazioni odierne, !No pasaran!

Dopo tre anni di sanguinose battaglie, ebbero la meglio le forze fasciste e Dolores si trasferì in Unione Sovietica, dove divenne nel 1944 Segretario Generale del Pce, rimanendo in carica fino al 1960. Morto Franco e crollata la dittatura in Spagna, la Pasionaria tornò in patria e nel 1977 venne eletta deputata.

Il suo coraggio, la grande forza di volontà e l’incrollabile fede nella dottrina marxista, hanno spinto la Ibarruri a superare ogni ostacolo e barriera che si frapponeva tra una donna e la sua voglia di emanciparsi. Un esempio per molte, una femminista ante litteram e che con il suo esempio e con le sue battaglie ha concretamente aiutato molte donne a migliorare le condizioni di vita.

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