Le donne incinte potranno essere assunte nei concorsi pubblici: la decisione della Provincia di Treviso

Le discriminazioni nel mondo del lavoro, soprattutto in fase di colloquio, sono ancora piuttosto frequenti, per questo il Presidente Stefano Marcon ha deciso di intervenire concretamente.

Le discriminazioni sul lavoro sono ancora piuttosto numerose, nonostante gli appelli arrivati da più parti per cercare di ridurle, al punto tale che sono ancora diversi gli imprenditori che faticano ad assumere un dipendente se si trova in un’età in cui può essere vicino ad avere una gravidanza. Ben presto, però, questo non sarà più un problema grazie alla decisione presa dalla Provincia di Treviso, che ha deciso di permettere alle donne incinte di essere assunte attraverso i concorsi pubblici.

A dare l’annuncio è il Presidente della Provincia di Treviso, il leghista Stefano Marcon: “D’ora in poi, in ogni bando di assunzione inseriremo un titolo di preferenza: in caso di parità di punteggio, sarà data precedenza alla donna che dovesse essere incinta in quel momento”, sono state le sue parole in occasione dell’assemblea dei sindaci della provincia per approvare il bilancio.

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Una proposta simile è arrivata prendendo in considerazione come sia importante intervenire in maniera tangibile per modificare uno scenario che rende ancora difficile il mondo del lavoro per le donne incinta. In molti casi, infatti, se ci si presenta a un colloquio con un pancione piuttosto evidente appare difficile riuscire a ottenere l’impiego. Inevitabilmente, un’azienda pensa all’assenza che la partoriente dovrà fare di lì a poco e alla necessità di richiedere il congedo parentale.

Marcon ha comunque pensato alla possibilità che il provvedimento possa essere considerato anticostituzionale, per questo si è mosso per cercare di evitare che possa risultare bloccato: “Sarà inserito un titolo di preferenza per le donne che svolgeranno il concorso in stato di gravidanza solo se la legge ce lo consentirà e in quel caso estenderemo questa opportunità ben oltre il pari merito”.

L’auspicio è che anche il governo ora che si è insediato un premier donna possa portare a una norma valida anche a livello nazionale.

 

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