In Italia di eccellenze scientifiche ne abbiamo tante, molte delle quali sono donne. Nel campo della robotica, disciplina ingegneristica che studia il funzionamento e i metodi che consentono ai robot di compiere azioni “sostituendosi” agli umani, non facciamo eccezione. Motivo per cui non ci meravigliamo a scoprire che nella lista delle 25 donne più influenti stipulata da RoboHub, ci sono ben due nomi italiani.

La prima è Laura Margheri dell’Imperial College di Londra, specializzata in robotica soffice nell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presidente del Comitato delle donne ingegneri della Società di Robotica e Automazione dal 2014. Per lei è la seconda nomina, dato che era entrata nella stessa classifica anche nel 2015 insieme con Barbara Mazzolai.

Il secondo nome, a sorpresa visto l’ambito leggermente diverso di ricerca ma comunque applicato alla robotica, è quello di Laura Cucchiara, esperta di visione artificiale, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e direttrice del Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence.

La selezione, avvenuta tra donne provenienti da tutti i continenti, vede esperte di molti settori diversi, dalla progettazione di robot umanoidi alle realizzatrici di rover per l’esplorazione dei pianeti. Ma non solo, tra di esse c’è anche una scrittrice di libri di fantascienza, premiata per l’impegno e per gli studi compiuti per la realizzazione dei propri libri.

Per la prima volta in classifica anche una donna africana, Brenda Mboya, della Ashesi University in Ghana ed esperta di informatica. A dominare la scena, però, sono gli Stati Uniti con ben 13 nomi in classifica.

Un ottimo risultato che riconferma la capacità e la bravura della nostra nazione (che è una delle prime a livello mondiale) nel campo della robotica e della scienza in generale.

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