Alcuni insegnanti della scuola materna Baoren, un istituto privato della città di Nuova Taipei, a Taiwan, sono stati accusati di aver sedato gli allievi mediante l’utilizzo di alcuni sciroppi per la tosse che contenevano fenobarbital, utilizzato per curare l’epilessia, e benzodiazepine, uno psicofarmaco che provoca sonnolenza, sostanze che causano molta dipendenza. Le indagini sono cominciate nel corso delle ultime settimane, dopo l’allarme lanciato alle autorità dai familiari degli allievi che, tra aprile e maggio 2023, avevano effettuato le prime segnalazioni. I genitori, infatti, si erano accorti della comparsa di alcuni disturbi insoliti, tra cui crampi addominali e sbalzi d’umore. Successivamente, i bambini sono stati portati in ospedale e sottoposti ad alcuni test: otto di loro sono risultati positivi alle sostanze psicotrope in questione.

Durante gli scorsi giorni, come riportato dalla BBC, il preside della struttura e altri cinque educatori sono stati arrestati e interrogati dalla polizia. Successivamente, sono stati rilasciati su cauzione e, al momento, è in corso un’indagine penale. Nel frattempo, il 12 giugno 2023, la Baoren è stata costretta a chiudere e ha dovuto pagare una multa di 150mila dollari taiwanesi (pari a 3,793 dollari americani). I genitori, inoltre, hanno dichiarato che, secondo loro, le autorità si sono attivate troppo tardi rispetto al momento in cui avevano lanciato le prime segnalazioni.

Nella giornata di domenica 18 giugno 2023, centinaia di persone hanno manifestato di fronte al palazzo governativo di Nuova Taipei, criticando l’operato del sindaco Hou You-yi in merito alle modalità con cui ha gestito lo scandalo della Baoren: la popolazione ha richiesto una maggior trasparenza da parte delle autorità nel proseguimento delle indagini e una maggior diffusione di notizie relative all’intera vicenda. Inoltre, come riportato al The Guardian, i familiari dei piccoli che frequentavano la scuola materna, si sono lamentati del fatto che gli studenti siano stati sottoposti ai test clinici per la rilevazione degli psicofarmaci soltanto dopo una ventina di giorni dalle prime denunce, ritardando l’inizio delle investigazioni.

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