Il dugongo è ufficialmente estinto: l'ennesima specie che abbiamo sterminato

Le cause della perdita sono da attribuire a attivita umane come la pesca (ma anche la caccia) e le collisioni con le imbarcazioni. Lo sfruttamento delle coste e l'inquinamento avrebbero inoltre causato la perdita dell'habitat naturale.

Secondo una ricerca condotta lungo le coste cinesi, il dugongo sarebbe “formalmente estinto“. Ne hanno dato notizia la Società zoologica di Londra (ZSL) e l’Accademia cinese delle scienze. Il Professor Samuel Turvey della ZSL, coautore dello studio, ha affermato:

È una perdita devastante la loro assenza non solo avrà un effetto a catena sulla funzione dell’ecosistema, ma fungerà anche da campanello d’allarme, un promemoria che fa riflettere sul fatto che le estinzioni possono verificarsi prima che vengano prese misure efficaci di conservazione.

Solo tra il 2010 e il 2020, l‘Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) ha dichiarato definitivamente estinte 160 specie, ma si ha ragione di pensare che sarebbero addirittura mille le specie che scompaiono ogni anno.
Perché una specie sia dichiarata estinta, infatti, occorre che passino decenni senza alcun tipo di avvistamento (il dugongo era stato avvistato l’ultima volta nel 2008).

Conosciuto anche come “mucca di mare” per via della sua struttura fisica tozza, il dugongo era una placida creatura erbivora marina, perlopiù diffusa nelle acque meridionali della Cina. Questi esemplari avrebbero iniziato a estinguersi a partire dagli Anni ’70. I motivi della loro perdita sono chiaramente da attribuire all’uomo. Principalmente le cause sono connesse alla pesca (ma anche la caccia), a collisioni con le imbarcazioni e alla perdita dell’habitat naturale. Le attività umane, lo sfruttamento delle coste e l’inquinamento avrebbero infatti ridotto drasticamente la quantità di piante marine di cui si nutre il mammifero.

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