L'ex portiere olandese, che ha militato in passato anche nella Juventus, ha avuto un malore mentre si trovava in vacanza a Spalato, in Croazia, insieme alla famiglia.
Edwin van der Sar si trova ricoverato in terapia intensiva per un’emorragia cerebrale avuta mentre si trovava in vacanza a Spalato, in Croazia, insieme alla famiglia. I soccorsi sono stati immediati, grazie all’intervento sul posto di un elicottero. A dare la notizia è stato l’Ajax nella giornata del 6 luglio 2023, club in cui ha giocato e dove ora ricopriva dal 2016 l’incarico di direttore generale, ruolo che ha però deciso di lasciare il 30 giugno.
“Caro Ajax, sono finito. Ora ho bisogno di prendere le distanze, rilassarmi e fare altre cose” – erano state le sue parole.
“Nella giornata di venerdì Edwin van der Sar è stato vittima di un’emorragia cerebrale – si legge nella nota della società -. Attualmente è ricoverato in ospedale nel reparto di terapia intensiva ed è in condizioni stabili. Una volta che ci saranno informazioni più precise seguirà un aggiornamento. Tutti all’Ajax augurano a Edwin una pronta guarigione. Ti stiamo pensando”.
Da quanto trapela, le condizioni dell’ex portiere, che ha militato anche nella Juventus dal 2009 al 2011, sarebbero stabili, ma è ancora presto per sbilanciarsi. C’è però un precedente che lo riguarda e che ora non può che fare pensare: anche Annemarie van Kesteren, la donna con cui è sposato , nel 2009 era stata colpita da emorragia cerebrale, problema da cui poi si era ripresa completamente anche se in modo lento.
Da allora Edwin van der Sar e la donna sono diventati testimonial di un’associazione olandese nata per aiutare le persone che hanno avuto questa malattia e che si ritrovano ad affrontare un percorso di guarigione che a volte può essere complesso. A questo l’ex calciatore credeva fortemente, al punto tale da essersi speso il 2 luglio 2023 con un post sul suo profilo social volto a sensibilizzare su quanto possa essere difficile la situazione che si trovano a vivere i malati: “Chiedo attenzione e comprensione per tutti coloro che devono convivere quotidianamente con l’impatto di un disturbo cerebrale e le sue conseguenze spesso invisibili”,
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