"Sei un vero uomo? Offri il caffè alla collega": l'assurda iniziativa di Egea
La nuova campagna dell’azienda si è attirata polemiche. Egea si difende: “Volevamo scardinare lo stereotipo di donna segretaria”.
La nuova campagna dell’azienda si è attirata polemiche. Egea si difende: “Volevamo scardinare lo stereotipo di donna segretaria”.
Egea, azienda multiservizi che opera nel settore dell’energia, ha promosso sulla propria newsletter un’iniziativa che invita i propri dipendenti uomini a offrire il caffè alle colleghe. “Sei un vero uomo? Scrivi entro ogni venerdì il nome di una o più colleghe a cui vuoi offrire un caffè perché con la sua professionalità è stata indispensabile per la tua attività. Impegnati a produrre il caffè e a servirglielo. La cialda la offre Egea”, recitava la campagna. Che, però, non è piaciuta a tutti.
Molte dipendenti dell’azienda, infatti, hanno bollato l’iniziativa come sessista. “Avrebbero potuto avviare la campagna indicando genericamente un collega, lasciando così liberi i lavoratori di scegliere se invitare alla macchinetta del caffè un uomo o una donna e non farne, come è stato, una questione di genere”, dice una lavoratrice, commentando l’accaduto con Repubblica. Anche la frase “Sei un vero uomo?”, inoltre, ha incontrato le critiche dei lavoratori, dato che riporta al concetto della mascolinità tossica, lì dove si evidenzia ancora il dominio dell’uomo che ‘concede’ qualcosa alla donna.
L’iniziativa aveva l’obiettivo di incentivare il pubblico maschile all’adesione della campagna aziendale che mette a disposizione ogni settimana dieci caffè della macchinetta nella nuova sala per la pausa, rilanciata poi in questi giorni con un: “Maschietti, fatevi avanti e non siate timidi”.
Ma l’azienda si scusa: “Non abbiamo ricevuto lamentele, anzi l’iniziativa è stata apprezzata. L’obiettivo della campagna era mettere in risalto le professionalità femminili e fare in modo che fossero gli uomini a fare materialmente il caffè alle colleghe, scardinando lo stereotipo della donna segretaria che porta il caffè al collega uomo”. Un intento che, però, non ha avuto l’effetto sperato.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
Cosa ne pensi?