"Tr*ia", "f*ga"; "c*zzo", il linguaggio sessista del sottosegretario alla cultura Sgarbi: la polemica

Nel corso di un evento organizzato al museo MAXXI di Roma, Vittorio Sgarbi è stato ripreso durante una conversazione in cui utilizzava un linguaggio volgare e sessista.

Nel corso di un evento organizzato il 22 giugno 2023 dal museo MAXXI di Roma per presentare una serie di incontri culturali che si terranno durante il mese di luglio, il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, ospite della serata insieme a Morgan, è stato ripreso durante una conversazione con il noto cantante e Alessandro Giuli, presidente del MAXXI, mentre raccontava alcuni aneddoti del passato utilizzando un linguaggio sessista. Negli ultimi giorni, grazie ad alcuni video che testimoniavano l’accaduto (e condivisi online dai presenti), l’intera vicenda ha fatto il giro del web, scatenando numerose polemiche.

Nel corso dell’evento, Vittorio Sgarbi ha usato un linguaggio decisamente volgare, sia rispondendo al telefono che parlando con Morgan (“a un certo punto incontri questa tr*ia pu**ana di me**a“, ha detto ad esempio parlando della prostata) e fatto riferimenti espliciti agli organi riproduttivi maschili, soffermandosi anche sul numero di donne con cui avrebbe avuto dei rapporti sessuali: “Gli osservatori dell’Ocse, quando ero attivo, valutavano anche nove (donne) al mese”.

Lo scorso sabato, in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario alla cultura, Repubblica ha diffuso una lettera firmata da 43 dipendenti del museo e indirizzata proprio a Giuli, finito al centro delle numerose polemiche sollevate subito dopo la circolazione dei filmati in questione che, secondo l’opinione degli autori “in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione”.

Inoltre, anche il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha deciso di intervenire, inviando una lettera aperta al presidente del MAXXI: “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili – ha esordito con forza – E ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni

Il rispetto per le donne è una costante della mia vita (…). La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone.

Dal canto suo, Giuli, nel corso di un’intervista al Tg1 del 2 luglio, si è scusato pubblicamente per l’accaduto: “Mi sento di sottoscrivere convintamente le osservazioni del ministro Sangiuliano”, ha spiegato, condividendo il suo punto di vista in merito alla questione:

Non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa anche alle dipendenti e ai dipendenti del MAXXI (…) e a tutte le persone che si sono sentite offese da una serata che sui presupposti doveva andare su un altro binario.

Vittorio Sgarbi, invece, tra le pagine del Giornale ha mantenuto sempre lo stesso atteggiamento, continuando a lanciare numerosi insulti e definendo i dipendenti del MAXXI delle “impiegate che di cultura non sanno niente”, aggiungendo che “le capre sono più intelligenti”.

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