Elisa Claps, prima messa nella chiesa dove fu uccisa. La famiglia: "Irrispettoso"

A Potenza, nella Chiesa della Santissima Trinità, è stata celebrata la prima messa dalla riapertura. Lì, Danilo Restivo uccise Elisa Claps nel 1993. La famiglia: “Mancanza di rispetto e arroganza del vescovo”.

Ieri, 2 novembre 2023, nella Chiesa della Santissima Trinità di Potenza è stata celebrata la prima messa dalla riapertura. Lì, Elisa Claps fu uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre 1993, e lì fu ritrovato il suo cadavere tredici anni fa, il 17 marzo del 2010.

Da quel momento, nella chiesa non si era più celebrata la messa: prima perché posta sotto sequestro, fino all’aprile del 2012, e poi perché sottoposta ad alcuni lavori di ristrutturazione. Poi, il 24 agosto scorso, la riapertura, seguita oggi dalla prima messa. La cerimonia eucaristica è stata officiata da monsignor Salvatore Ligorio.

Ma la famiglia Claps non è d’accordo: “Prendiamo atto ancora una volta dell’assoluta mancanza di rispetto e dell’arroganza del vescovo Ligorio che ieri ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità”, ha detto in un comunicato alla stampa, come riportato dal quotidiano locale Basilicata 24, il fratello Gildo Claps.

In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto.

La fiction di cui parla l’uomo è la miniserie in tre puntate Per Elisa – Il caso Claps, in onda proprio in queste settimane su Rai 1. Poi, Claps se la prende con Don Mimì Sabia, ex parroco della chiesa e figura nebulosa all’interno del caso, il quale aveva dichiarato di conoscere appena il responsabile dell’omicidio, affermazione poi smentita dalle indagini.

Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa.

Del resto, già in agosto il pontefice aveva dato indicazioni in merito, scrivendo una lettera alla famiglia Claps con la quale si auspicava che la chiesa in questione divenisse “un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”.

Al che, la famiglia aveva comunque espresso disapprovazione per la riapertura del luogo di culto in una lettera di risposta:

Non possiamo essere favorevoli alla riapertura della chiesa. Non tanto perché è lì che è stata uccisa, quanto per il fatto che il suo corpo è stato artatamente occultato e successivamente fatto ritrovare in circostanze e tempi ancora non chiariti e che difficilmente possano escludere il ruolo più o meno attivo di esponenti dell’ambiente ecclesiastico.

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